Il 2008 ha visto la consacrazione dei sistemi di filesharing, in particolare vi è stato un incremento esponenziale nell’utilizzo dei sistemi torrent, così come confermato dai record raggiunti dai principali tracker.
Tuttavia l’anno passato ha decretato il successo dei sistemi di streaming online che hanno letteralmente rubato diversi utenti al P2P, almeno per quanto riguarda la condivisione di materiale televisivo e cinematografico.
Servizi di video hosting quali Megavideo, Hulu e Veoh hanno puntato su carte vincenti per sbaragliare la concorrenza dei ben più rodati Youtube e Vimeo: nessun limite per gli upload, implementazione dell’High Definition e riproduzione a pieno schermo senza distorsioni.
Caratteristiche che hanno portato al proliferare di film e serie televisive disponibili in streaming, con un seguito di utenti nutritissimo, sebbene non sempre i contenuti resi pubblici rientrino nei confini della legalità.
Ad oggi bastano davvero pochi click su questi servizi di hosting per accedere alle più recenti pellicole campione di incassi così come alle principali serie televisive di successo.
Considerando unicamente la fruizione di contenuti video, i sistemi di streaming si rivelano più efficaci rispetto al P2P per alcuni vantaggi qualitativi:
- Non servono software aggiuntivi. Per vedere un film in streaming basta disporre di un browser e, nella maggior parte dei casi, del plugin Flash di Adobe. Due software che normalmente sono preinstallati su ogni computer;
- Lo streaming è conforme alle abitudini dello sharer occasionale. A differenza del download di file musicali, spesso film e serie televisive vengono scaricati per poi essere cancellati una volta visti. Lo streaming risolve il problema alla base, non costringendo l’utente ad un download. Inoltre il sistema è immediato, non bisogna aspettare pazientemente lo scaricamento del file;
- Meno rischi. È noto come il nostro corpo normativo consideri in modo diverso il semplice download di materiale protetto, il quale è punito con una sanzione pecuniaria, dalla condivisione, la quale si configura come reato. Il rischio reale dell’utilizzo di questi sistemi di hosting è per l’utente che carica illegalmente il materiale protetto, mentre la semplice visione in linea teorica può essere inserita in una zona grigia normativa.
Sembra legittimo quindi aspettarsi che provider e detentori dei diritti si concentrino sempre di più su questa modalità di fruizione dei contenuti, in particolare con la creazione di servizi legali ad hoc.