Le drammatiche vicende che hanno coinvolto il Giappone non preoccupano solo per l’elevato numero di decessi e il concreto rischio nucleare, ma anche questioni ben più futili. Pare, infatti, che molti consumatori oltreoceano siano preoccupati per le consegne di iPad 2 che, come suggerito da IHS iSuppli, potrebbero slittare a causa dei problemi che hanno intaccato il mercato asiatico.
Almeno cinque elementi presenti nel nuovo tablet di Apple, infatti, sarebbero prodotti in Giappone. Stiamo parlando di delle memorie NAND di Toshiba, delle RAM dinamiche di Elpida, del giroscopio di AKM e del vetro di protezione del touchscreen, fabbricato da Asahi Glass.
La tragedia nipponica renderebbe difficoltosa la produzione di queste parti del dispositivo, considerati i danni subiti da queste aziende e le problematiche connesse non solo alla fornitura di energia elettrica, ma anche alla carenza di personale. Si tratta di una questione, tuttavia, che appare altamente giustificabile: di fronte alla devastazione del terremoto, i consumatori dovrebbero accettare di buon grado qualche tempo in più d’attesa per il proprio iPad 2.
Al momento, però, non si registrano particolari slittamenti, forse perché Cupertino può ancora contare su buoni stock di questi componenti già consegnati alle aziende di assemblaggio cinesi. La consegna della tavoletta negli Stati Uniti dovrebbe avvenire in un massimo di 4-5 settimane, mentre nulla è possibile anticipare per il lancio mondiale previsto per il prossimo 25 marzo.
Impossibili da prevedere, infine, gli effetti futuri del disastro ambientale sulla produzione di dispositivi elettronici. È infatti realistico ritenere che alcuni componenti vedano lievitare i loro prezzi sul mercato. Ci si dovrà aspettare un aumento sul costo di iPad 2 per i prossimi mesi?