A distanza di poche settimane dalle accuse mosse dal New York Times ed altri gruppi nei suoi confronti, la Lodsys è pronta a rispondere sul campo: la società giunta agli onori della cronaca per la serie di accuse nei confronti di singoli sviluppatori ed aziende anche di un certo calibro ha infatti reagito depositando una denuncia per violazione di proprietà intellettuale nei confronti del quotidiano statunitense ed altre 5 società.
La nuova denuncia porta dunque a 33 il numero di aziende che devono difendersi dagli attacchi dei legali Lodsys, il cui obiettivo sembra quello di spostare le accuse depositate dalle società presso le Corti di Arizona, California ed Illinois, trasferendo i casi nell’East Texas, ove è da lungo tempo alta la percentuale di vittorie da parte delle società che hanno mosso denuncia per violazione di brevetti. Brevetti che, in questo caso, il New York Times ha chiesto a gran voce di annullare insieme ad altri gruppi, ma che ora potrebbero rivelarsi un boomerang per il noto quotidiano a stelle e strisce.
Tra le altre aziende citate a giudizio da Lodsys figurano DriveTime Automotive Group, ESET, ForeSee Results (la prima a scagliarsi contro tali brevetti reclamandone l’annullamento), LivePerson e OpinionLab: i nomi di tutte queste compaiono in calce a denunce precedenti nei confronti di Lodsys, le quali potrebbero dunque essere utilizzate come punto in proprio favore per dimostrare la propria innocenza ma soprattutto richiedere l’invalidazione dei brevetti registrato dal gruppo con sede nell’Illinois.
La vicenda Lodsys assume dunque i connotati di una vera e propria lotta contro l’intera industria legata alla distribuzione di contenuti digitali e la produzione di strumenti tecnologici: in ballo vi sono colossi del calibro di Apple (seppur indirettamente per difendere gli sviluppatori iOS), Google (analogamente ad Apple riguardo Android), Samsung, Lenovo, Brother ed altri giganti del mondo dell’elettronica, tutti accomunati da una denuncia da parte di Lodsys per violazione di proprietà intellettuale. La situazione sembra inoltre destinata a peggiorare nei mesi a venire, con nuovi nomi che potrebbero essere citati in tribunale.