Anche Logitech International, società leader nella produzione di mouse e periferiche per computer, è sotto la morsa della recessione che ha attanagliato l’economia a livello mondiale: il settore retail appare praticamente crollato nel mese di dicembre, con vendite nel periodo natalizio inferiori alle aspettative, motivo che ha spinto la società a prevedere un taglio del 15% del proprio personale, una manovra pari ad un taglio da 500 posti di lavoro.
Nel mese di ottobre Logitech aveva già rivisto al ribasso le previsioni di crescita per quanto concerne la chiusura dell’anno fiscale 2009, con un aumento delle vendite compreso tra il 6 e l’8 percento e del 3-5% per quanto riguarda l’utile operativo; prima dell’annuncio, la società aveva previsto un aumento delle due voci pari al 15%. Le recenti turbolenze dell’economia hanno però costretto Logitech a farsi ancora più prudente: «durante il trimestre di dicembre, il mercato retail è deteriorato in maniera significativa», ha affermato il presidente e CEO di Logitech Gerald Quindlen. «Abbiamo sperimentato vari livelli di debolezza in tutte le aree geografiche e canali, poiché i nostri clienti hanno ridotto i livelli delle scorte in vista di una domanda più debole da parte dei consumatori. […] Inoltre, ci aspettiamo che la crisi economica peggiori nei prossimi mesi».
La compagnia vodese possiede 9.000 impiegati, inclusi i 5.500 lavoratori nelle fabbriche ubicate in Cina; il taglio dei posti di lavoro riguarderà solamente i 3.500 impiegati salariati direttamente da Logitech, per un totale di 525 persone che dovranno lasciare il loro posto di lavoro alla fine di marzo. Gli effetti positivi dei tagli dovrebbero apparire evidenti a partire dal primo trimestre dell’esercizio 2010.
Il titolo Logitech, dopo aver perso ben 13 punti sulla scia di tale dichiarazione, ha ridotto le perdite portandosi a -3,78%, ovvero a 17,33 franchi svizzeri.