Nell’era del digitale, del cloud, dei social network e dei dispositivi mobile, la fotografia analogica continua a entusiasmare una nicchia di appassionati in costante crescita: è il fascino del vintage, dello stile rétro. Non stupisce dunque il fatto che sempre più spesso si assista al lancio di fotocamere “old school", una categoria in cui rientra di diritto anche la nuova Lomography Diana Instant Square.
Proposta nelle edizioni Classic e Special sulla piattaforma Kickstarter con una campagna di crowdfunding, può essere acquistata durante la fase di finanziamento con uno sconto pari al 35%, a partire da 65 dollari. Si parla di una fotocamera da gestire affidandosi solo ed esclusivamente a comandi manuali, con la possibilità di sperimentare esposizioni lunghe e multiple. Niente effetti né correzioni da apportare in fase di post-produzione, solo il fascino delle immagini che prendono vita in modo istantaneo nel formato 1:1, stampate sulla pellicola Fujifilm Instax Square Film. Per capire quale sia la filosofia che sorregge un’iniziativa di questo tipo ci affidiamo alle parole di Mark Sink, fotografo e collezionista di Diana.
Permetti a te stesso di sbagliare. La Diana funziona perché permette di creare incidenti felici. Questi sono la chiave del successo, servono per imparare ad andare avanti e fallire. Viviamo in un mondo fin troppo sicuro.
La Diana Instant Square è un omaggio alla fotografia degli anni ’60, caratterizzata da quello che oggi identifichiamo come un inconfondibile stile lo-fi. È compatibile con tutti gli obiettivi prodotti per la Diana F+ e con quelli realizzati per la Instant Square Glass. Di seguito uno slider con alcuni scatti di prova.
Una fotocamera che stimola a osare, a sbagliare, per trovare un proprio stile senza uniformarsi a canoni e dettami estetici preconfezionati. La Diana Instant Square di Lomography spinge a fare i conti con quelli che il produttore chiama “incidenti felici".