Lomography Lomo'Instant Automat, la recensione della fotocamera istantanea contro la banalità

Ho messo alla prova la fotocamera istantanea Lomography Lomo'Instant Automat nella versione Bora Bora completamente accessoriata
Lomography Lomo'Instant Automat, la recensione della fotocamera istantanea contro la banalità
Ho messo alla prova la fotocamera istantanea Lomography Lomo'Instant Automat nella versione Bora Bora completamente accessoriata

La fotografia è sempre stata la mia grande passione. Però da quando è diventato anche un lavoro, devo essere sincero, un po’ l’entusiasmo si è spento. Anche le recensioni delle fotocamere alla lunga diventano noiose. Sempre nuovi modelli, ma la sostanza rimane sempre quella.

A volte però una recensione ti fa divertire fin dall’unboxing. Come nel caso della Lomography Lomo’Instant Automat, che fin dall’apertura della confezione ti lascia a bocca aperta per la dotazione di accessori. Non solo aggiuntivi ottici, ma anche strumenti utili per mettere in mostra i propri scatti.

La Lomography Lomo’Instant Automat è infatti una fotocamera istantanea che utilizza come supporto le pellicole istantanee Fujifilm Instax Mini. Ma soprattutto è una fotocamera che cerca di stimolare la creatività del fotografo: permette di fare ciao ciao alla banalità grazie alle tante possibilità, dalle doppie esposizioni alle sovrapposizioni di immagini.

Ma procediamo con ordine con le mie di impressioni!

Prime impressioni

Come dicevo poco sopra, aprire la confezione della Lomography Lomo’Instant Automat è un vero spasso. Ci sono talmente tanti accessori che solo per sperimentare il loro utilizzo ci si può divertire per settimane. Abbiamo infatti l’aggiuntivo grandangolare, l’aggiuntivo fisheye, l’aggiuntivo per riprese ravvicinate, lo splitzer e anche il tappo che fa da telecomando.

Troviamo anche delle gelatine colorate per il flash e una serie di supporti, clip, magneti e adesivi per esporre le foto appena scattate. Ad essere onesti però nella dotazione manca una tracolla. Mentre ad essere pignoli manca il necessario per iniziare subito a scattare.

Per rendere operativa la Lomography Lomo’Instant Automat servono ovviamente delle pellicole Fujifilm Instax Mini, ma anche due batterie CR2 per il funzionamento della fotocamera e una batteria CR1632 per il funzionamento del telecomando. Una volta inserite pellicola e batteria si apprezzano i controlli intuitivi e efficaci.

Innanzitutto sul lato sinistro abbiamo 10 led bianchi che ci fanno capire in modo immediato quanti scatti abbiamo a disposizione. Sul retro poi una serie di pulsanti, abbinati a altrettanti led colorati, ci permettono di controllare l’attivazione del flash, l’eventuale compensazione positiva o negativa di uno stop, l’attivazione delle esposizioni multiple e della posa Bulb.

L’unico controllo che può mettere in difficoltà è la messa a fuoco a stima. La ghiera coassiale all’ottica, che svolge anche la funzione di accensione e spegnimento, ha solo tre posizioni per la messa a fuoco: 0.6 metri, 1-2 metri, infinito. Ma la scelta della giusta distanza, specialmente tra le due più ravvicinate, sta per l’appunto alla stima del fotografo.

Specialmente le prime volte succede quindi di trovarsi con qualche scatto fuori fuoco. Se poi si usa l’adattatore per riprese ravvicinate, che porta la distanza di messa a fuoco esattamente a 10 centimetri, il metodo più sicuro per avere una messa a fuoco precisa è portarsi dietro un metro a nastro!

Anche l’inquadratura per le stesse ragioni è approssimativa specialmente nelle riprese ravvicinate, dato che il mirino galileiano è fortemente decentrato rispetto l’ottica. Abbiamo anche un simpatico specchio per i selfie integrato nel tasto di scatto: non facciamoci però trarre in inganno dal suo orientamento verticale, opposto a quello della pellicola.

Per le foto di gruppo con gli amici, nonché per le lunghe esposizioni, possiamo utilizzare il telecomando: peccato che non sempre funzioni al primo tentativo, nonostante ci siano due ricevitori, uno sul fronte e uno sul retro del corpo macchina.

Qualità immagine

Mettere a fuoco con la Lomography Lomo’Instant Automat può mettere in difficoltà. Ma se la messa a fuoco è corretta, allora la qualità delle immagini è davvero ottima. Merito delle Fujifilm Instax Mini. Non perdonerò mai la Fujifilm per la scelta di interrompere la produzione delle splendide Fujifilm FP-100C. Ma fortunatamente la qualità di quest’ultime è stata ereditata dalle Instax.

Colori saturi, contrasto ben evidente, dettagli ben resi nonostante le piccole dimensioni del supporto. Si notano ovviamente anche le deformazioni dell’ottica e la sensibilità a riflessi indesiderati. Ma con la Lomography Lomo’Instant Automat non si cerca il dettaglio da pixel peeper, quanto il piacere di creare immagini uniche e irripetibili.

Conclusioni

Non so a quanti miei amici appassionati di fotografia ho visto appendere la fotocamera al chiodo. Dopo l’ubriacatura iniziare, la corsa all’acquisto della reflex dei sogni, la partecipazione a concorsi e mostre, il rischio dell’arrivo della noia è sempre in agguato. Ci sono però vari metodi per riaccendere l’entusiasmo.

Uno di questi è sicuramente approcciarsi alla fotografia istantanea. Magari con un piccolo parco giochi come questa Lomography Lomo’Instant Automat. Ti trasmette la magia della fotografia che appare lentamente sul supporto inizialmente bianco. Ti trasmette il piacere di sperimentare ad ogni scatto. Ti trasmette l’orgoglio di esporre i propri scatti.

Senza scomodare le gallerie più prestigiose. Va benissimo anche il frigorifero della nostra cucina.

Piace:
– design
– ricca dotazione accessori
– molteplici possibilità creative
– efficacia controlli
– qualità immagine

Non piace:
– manca tracolla
– messa a fuoco che può mettere in difficoltà
– telecomando non sempre funzionante

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