Ci sarebbe un nuovo strumento della tecnologia al centro delle rivolte che stanno sconvolgendo Londra ed altre grandi città in queste ore: il BlackBerry Messenger, l’applicazione per l’invio di messaggi tra device RIM, sarebbe il canale scelto dai rivoltosi per comunicare tra di loro, per segnalare i luoghi degli scontri e per coordinare le offensive dei disordini.
Secondo quanto emerso, BlackBerry Messenger sarebbe stato scelto per alcuni motivi precisi, anzitutto per la possibilità di nascondere il contenuto dei messaggi dietro a specifico PIN e potendo contare sulla crittografia messa a disposizione dal gruppo. L’idea di fondo è pertanto chiara: sulla scia degli arresti che Scotland Yard sta mettendo a segno (già centinaia i rivoltosi fermati), è consigliabile celare la propria partecipazione dietro messaggi crittati, che la Polizia non ha la possibilità di vedere in chiaro, decifrare, identificare e gestire.
Da più parti le accuse hanno pertanto coinvolto anche RIM, la quale sarebbe colpevole di non aver immediatamente disattivato il servizio. Il gruppo da parte sua promette totale collaborazione con le autorità, cercando così di far depositare il polverone di queste ore. Polverone, peraltro, non del tutto nuovo: già in India e nel Medio Oriente i cellulari RIM sono stati additati dalle autorità per il modo in cui i messaggi inviati sono gestiti: RIM ha dovuto promettere collaborazione alle autorità locali e dar loro un canale preferenziale di accesso ai contenuti nei casi in cui eventuali disordini dovessero rendere necessarie apposite indagini.
Non è chiaro fino a che punto i BlackBerry possano essere la vera firma tecnologica alla base della rivolta inglese e quali siano le proporzioni di “utilità” rispetto a Twitter e Facebook. Spesso le informazioni scaturite dal marasma hanno ingigantito il ruolo reale di taluni strumenti (così come già successo in passato con i maggiori social network), ma in questo caso la premeditazione degli scontri – legati alla vendetta per l’uccisione di un ragazzo da parte della Polizia – avrebbe portato proprio su BBM i primi rigurgiti di rivolta esplosi poi nei disordini per le strade. Twitter, Facebook e BBM, nel frattempo, sono sotto stretta sorveglianza da parte degli esperti di Scotland Yard per tentare di prevedere l’evolversi della situazione, misurare il polso alla piazza ed identificare i capi-rivolta presso cui concentrare gli sforzi investigativi.