È una pratica sempre più diffusa, un’idea di mobilità sostenibile che oggi sta prendendo piede anche nelle città italiane. Il mondo del car sharing ha solo iniziato a mostrare le proprie potenzialità, che nei prossimi anni si tradurranno in un numero sempre maggiore di protagonisti sul mercato e prezzi inevitabilmente rivisti verso il basso. Londra si candida ad essere la nuova capitale di questo movimento, grazie all’impegno dell’imprenditore e produttore televisivo francese Vincent Bolloré.
Uno degli uomini più ricchi d’Europa ha scelto di investire sulla metropoli inglese per portare, entro i prossimi due anni, 3.000 auto elettriche destinate al noleggio e circa 6.000 stazioni di ricarica sparse in tutte le strade della città. L’obiettivo è quello di coprire al meglio il territorio, così che non vi siano più difficoltà nel “fare il pieno” od ostacoli alla diffusione dei veicoli a zero emissioni. Il gruppo IER, che fa capo appunto a Bolloré, è stato incaricato dall’ente Transport for London di prendere in gestione il servizio attualmente fornito da Source London, a partire dal mese di giugno. L’investimento messo sul piatto dal magnate francese è pari a 100 milioni di sterline.
Il primo step è quello che prevede di portare 100 “auto blu” (nonostante il nome il significato è ben diverso da quello inteso nel nostro paese) entro la fine dell’anno in corso, per arrivare a 3.000 unità nel 2016. Per chi vorrà guidarle la spesa sarà di 10 sterline ogni ora, con la possibilità di prenotare e raggiungere un veicolo tramite applicazioni per dispositivi mobile, con una formula già vista ad esempio con il servizio di enjoy.
Vedremo aumentare il numero di stazioni per la ricarica in tutta Londra, così da favorire la diffusione di queste auto rispettose dell’ambiente e ridurre l’inquinamento atmosferico.
Queste le parole del sindaco Boris Johnson, intervenuto con una dichiarazione in seguito alla firma dell’accordo. Il suo impegno per una Londra più eco-friendly ha fatto sì che il sistema di noleggio delle biciclette introdotto nel 2010 in collaborazione con Barclays fosse presto rinominato dai cittadini “Boris Bikes”.