Longhorn potrebbe presentarsi al pubblico nella propria versione server con una peculiare caratteristica: la disponibilità di una versione “home”. La novità è emersa da una sessione di web chat per firma del vice presidente della sezione Windows Server Bob Muglia. I tempi, innanzitutto, con le conferme di quanto già anticipato nei mesi scorsi. La roadmap prevede ora la distribuzione di Longhorn Server Beta 1 nell’estate 2005 (in coincidenza dunque della distribuzione della versione client, probabilmente ad inizio Agosto) e l’approdo alla versione ufficiale nel 2007.
Rispondendo alle domande dei partecipanti alla sessione, Muglia ha dunque lasciato intendere come una versione “home” del server Microsoft sarebbe già in fase di sviluppo. Nessun ulteriore dettaglio è stato rilasciato, dunque non resta che affidarsi a libere interpretazioni (e un pizzico di fantasia). L’ipotesi più realistica è quella di un server votato a costituire il nodo centrare delle periferiche casalinghe in ambito entertainment, completando così un percorso già intrapreso sotto il nome Media Center.
Estendendo il discorso si potrebbe però anche immaginare un Longhorn Server utile a lavorare con ogni altro dispositivo elettronico casalingo, andando così ad abbracciare un importante ambito quale la domotica. In questo settore Microsoft ha già proposto soluzioni quali il progetto MyHome (con Bticino) e in Italia sta portando avanti sperimentazioni in collaborazione con l’Istituto di Scienza e Tecnologie dell’Informazione (I.S.T.I.) del Consiglio Nazionale delle Ricerche (in questo contesto sta nascendo il progetto di un linguaggio universale, denominato DomoML e basato su XML, per consentire «la piena integrazione e l’interoperabilità dei sistemi e dispositivi domotici»).
Muglia non ha approfondito la questione, lasciando così per l’ennesima volta un certo alone di mistero attorno ai progetti del gruppo Microsoft. La strategia promozionale sembra l’unica vera conferma dunque: piccole pillole rilasciate a costante scadenza, quasi a ritmare i mesi che ancora separano gli utenti dall’ampiamente annunciata rivoluzione.