Project Loon è un’iniziativa ambiziosa: mira a portare la connettività nelle aree rurali e in quelle ancora afflitte dal digital divide, impiegando grandi palloni aerostatici mandati in orbita nella stratosfera e capaci di rimbalzare il segnale al suolo sfruttando speciali moduli allestiti ad hoc. Un’idea nata all’interno del laboratorio X di Google nel 2013 e finora sperimentata con buoni risultati in alcuni territori sudamericani.
Nei giorni scorsi la FCC (Federal Communications Commission) statunitense ha pubblicato una documentazione in cui Alphabet viene autorizzata ad avviare l’erogazione del servizio sul territorio di Porto Rico, un’area di cui si parla già dallo scorso anno. Ad attirare l’attenzione è però in primis il nome riportato: non più Project Loon, ma Loon Inc. Questo fa pensare che il progetto sia pronto a evolvere, passando dallo status di moonshot a società vera e propria, una divisione della parent company a tutti gli effetti, così come lo sono ad esempio Google, Nest, X, Verily e così via.
Il percorso di Loon sarebbe in questo caso piuttosto simile a quello di Waymo, team nato inizialmente all’interno di bigG per lavorare sul perfezionamento di una self-driving car e ora diventato una vera e proprio squadra indipendente. La creazione di una nuova azienda interna al colosso californiano lascia inoltre intendere l’intenzione di estendenre il raggio d’azione, così da portarne i servizi erogati in nuovi territori.
La tecnologia sviluppata potrà tornare utile anche per fornire accesso a Internet nelle situazioni di emergenza e in quelle aree colpite da disastri naturali, dove le tradizionali infrastrutture per la connettività vengono inevitabilmente compromesse. La possibilità di comunicare per richiedere assistenza e di consultare le informazioni online è di primaria importanza sia per chi è impegnato a fornire aiuto sia per le popolazioni colpite da eventi dall’elevato impatto.