Il fatto che Apple non volesse dare la possibilità agli sviluppatori di mettere le mani sotto il cofano dell’iPhone mi sembrava più una scelta dettata dagli accordi intrapresi con AT&T (il gestore telefonico ufficiale degli iPhone in USA) che dai timori di virus e malware vari (che comunque non vanno sottovalutati).
Il punto è che in USA l’iPhone viene venduto con una flat dati illimitata e il fatto di non poterlo utilizzare come modem limita il rischio di AT&T di dover gestire il traffico dati illimitato che effettivamente vende.
Un utente può navigare su Internet con Safari ma quanti dati potrà mai scaricare così facendo? Certo c’è la possibilità di guardare i video di YouTube ma credo che il problema di potenziali utenti troppo “attivi” dal punti di vista del traffico siano attualmente arginati.
Inoltre non è possibile installare software basati su tecnologia VoIP (forse l’unica eccezione è Jajah che funziona anche via web e quindi è davvero impossibile da bloccare), questo obbliga l’utente iPhone a utilizzare i minuti di conversazione gratis forniti da AT&T (450, 900 o 1350 in base al taglio) e a pagare le eventuali telefonate in più.
E invece le cose cambieranno, a Febbraio sarà disponibile il Software Development Kit per iPhone e chiunque potrà sviluppare applicazioni per il gioiellino multi touch. Certo poi bisognerà vedere se potrà effettivamente distribuirle dato che molto probabilmente sarà possibile installare su iPhone solo le applicazioni firmate da Apple che in questo modo terrà lontane le applicazioni potenzialmente dannose.
Mi chiedo, se Skype (o lo sviluppatore di turno) proporrà un’applicazione per iPhone che permetta di telefonare tramite VoIP (quindi a costo zero) Apple approverà l’applicazione?
Spero di sì perché in tal caso l’iPhone sarà assolutamente un telefono Think Different…