Il dualismo WiMax-LTE è apparso ben evidente a Barcelona, quasi immanente. Le aziende impegnate direttamente nelle due tecnologie erano numerose e mettevano in evidenza la loro “appartenenza”, nuovi guelfi e ghibellini della tecnologia. Il sistema LTE, Long Term Evolution, ha riscosso la recente approvazione di una gran parte delle sue specifiche tecniche da parte dell’ente globale 3GPP, ossia il 3G Partnership Project. La standardizzazione del sistema è ormai definita per il 90-95% e LTE ha anche incassato l’ok di 3G Americas, la potente associazione che riunisce gli operatori ed i costruttori delle Americhe coinvolti nella telefonia mobile GSM, GPRS, EDGE e UMTS/HSDPA.
Le basi di LTE nascono dalla constatazione – tratteggiata già nel 2004 – che le attuali tecniche 3G e derivate non permetteranno di superare facilmente la velocità in download di 42 Mbps, peraltro apprezzabile. Tale limite si dovrebbe raggiungere già nel 2009, grazie alla versione 8 di HSPA+; per andare oltre occorre un cambio di marcia tecnologico.
LTE innesta l’overdrive grazie a (ironia della sorte o ineluttabilità tecnologica?) una serie di accorgimenti adottati anche dal WiMax mobile e che dovrebbero permettere rates di picco in download pari a ben 326 Mbps per una larghezza di banda di 20 MHz. Questo dato scaturisce dalla combinazione di una modulazione OFDMA (Orthogonal Frequency Division Multiple Access) e dall’uso di tecniche MIMO (Multiple In Multiple Out) fino alla classe 4 x 4, ossia con 4 trasmettitori e 4 ricevitori che lavorano in parallelo. L’efficienza spettrale permessa da questo set di tecnologie è molto alta ed è quantificabile in più di 2 bps/Hz in download. Anche il tempo di latenza previsto, compreso fra i 10 ed i 100 millisecondi, è interessante ed in grado di offrire un’apprezzabile qualità del servizio.
Altri punti di forza di LTE sono poi la sua scalabilità, che permette di lavorare con larghezze di banda della portante comprese fra 1,25 e 20 MHz, ed una facile implementazione partendo dalle attuali reti 3G e 3,5G. Secondo il parere di Jean-Perre Bienamé, chairman dell’UMTS Forum, dovrebbe essere infatti possibile migrare da una rete HSPA ad una LTE in circa due anni. Un percorso del genere è molto appetibile per gli attuali operatori di terza generazione, che hanno pagato profumatamente le licenze delle reti UMTS. Parimenti interessante appare l’effettiva coesistenza LTE-UMTS/HSPA, del tutto simile a quella UMTS-GSM.
Sembra proprio, insomma, che già dall’anno prossimo si dovrebbero vedere le prime applicazioni del nuovo standard mentre per la versione MIMO 4 x 4 occorrerà aspettare il 2010 o il 2011.