Steve Jobs pare non fosse convinto delle potenzialità della rete LTE, tanto da rendersi necessario l’intervento diretto dell’operatore statunitense Verizon. È quanto emerge dalle dichiarazioni del CEO statunitense Lowell McAdam, rilasciate durante la conferenza NAB in corso questa settimana.
Steve Jobs sembra non volesse inserire la tecnologia LTE nei successori di iPhone 4, forse per problemi di consumo della batteria o forse perché, semplicemente, lo standard un paio d’anni fa non era sufficientemente diffuso affinché i clienti lo potessero sfruttare al meglio. McAdam, tuttavia, parla di un incontro che si dimostrò davvero rivelatore per l’iCEO.
«Stavo davvero cercando di convincerlo, ma rimase seduto senza alcuna reazione. Alla fine mi disse: “Basta, mi hai convinto a 10 Mbps. So che puoi trasmettere video a 10 Mbps”. Il successivo iPhone era LTE.»
Le dichiarazioni del dirigente di Verizon, tuttavia, non sembrano coincidere con le tappe temporali degli ultimi tempi di vita di Steve Jobs. L’iCEO è mancato nell’ottobre del 2011, a poche ore dal lancio di iPhone 4S, uno smartphone non ancora dotato di LTE bensì di tecnologia HSPA+. È evidente, quindi, come l’incontro sia stato antecedente a questo lancio, probabilmente nei mesi immediatamente successivi alla distribuzione di iPhone 4. Il primo terminale dotato di connettività LTE è stato il Nuovo iPad, distribuito nella primavera del 2012, a cui è seguito iPhone 5 lo scorso autunno. La presentazione con iPad non ha inizialmente sollevato troppo entusiasmo da parte dei consumatori, anche perché questa prima versione consentiva lo sfruttamento della connettività ultraveloce solamente su specifiche frequenze dello spettro, sostanzialmente quelle statunitensi e canadesi. Tutto cambia, però, con i modelli successivi.
La tecnologia LTE, oggi disponibile in 79 paesi del mondo e in grado di garantire velocità di trasferimento davvero elevate anche in mobilità, ha avuto un percorso di affermazione davvero complesso sul mercato. Apple non è stata una delle prima aziende ad aver adottato lo standard, ma è sicuramente al top della lista delle società che hanno cercato di renderlo universale, trasformando iPhone 5 nel primo “World Phone” di fatto, ovvero capace di operare su frequenze diverse a prescindere dalla posizione geografica dell’utilizzatore.