Il Dipartimento per le Comunicazioni del Ministero dello Sviluppo Economico (MISE), come da anticipazioni del Corriere delle Comunicazioni, ha comunicato che sono state liberate le frequenze 800 MHz e, pertanto, gli operatori telefonici potranno fin da subito attivare i propri servizi LTE, utilizzando la banda più pregiata rispetto alle attuali 1.800 MHz. Anche il Ministero della Difesa ha definitivamente liberato le frequenze 2.600 MHz. Le tre bande assegnate con l’asta di settembre 2011 sono quindi totalmente disponibili.
Il MISE aveva promesso la liberazione delle frequenze 800 MHz entro il 1 gennaio 2013. L’impegno contenuto nel bando di gara del 2011 è stato mantenuto e quindi gli operatori mobile potranno attivare i servizi 4G sulla frequenza che garantisce una copertura migliore. Attualmente Vodafone e TIM offrono connessioni a banda larga nel maggior numero di città, mentre 3 Italia copre solo tre città (Acuto, Milano e Roma). Wind, invece, non ha ancora comunicato la sua offerta, proponendo solo agli altri operatori la condivisione delle infrastrutture LTE.
Il MISE ha raggiunto il traguardo finale seguendo diverse tappe a partire dall’inizio di dicembre. Prima sono state liberate le frequenze 800 MHz occupate dalle TV locali, alle quali sono state assegnate nuove frequenze, in base alle graduatorie previste dalla procedura di revisione del piano di assegnazione delle frequenze per il servizio televisivo digitale terrestre nelle regioni Piemonte, Lombardia, Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Lazio e Campania. Le frequenze alternative sono state assegnate il 13 dicembre, mentre alle emittenti escluse dalla graduatorie è stato assegnato un indennizzo totale di 172 milioni di euro, a causa dello spegnimento coatto dei ripetitori.
A questo punto, l’unico problema da risolvere riguarda le interferenze con il digitale terrestre. Nei prossimi giorni dovrebbe essere firmata una convenzione in base alla quale le spese di installazione dei filtri saranno addebitati gli operatori telefonici. Gli utenti dovranno segnalare il disservizio alla Fondazione Ugo Bordoni (tramite numero verde). I tecnici di Telecom Italia installeranno i filtri e presenteranno la fattura all’operatore che ha provocato l’interferenza.