Acquistare chiavi di videogiochi da store con base fuori dall’Italia per poi attivarli sul proprio account Steam. Operazione questa non consentita sulla piattaforma di digital delivery targata Valve. Ma l’Unione Europea non ci sta.
La Comunità Europea il dicembre scorso ha infatti introdotto il regolamento 302/2018 che rimuove di fatto tutti i blocchi regionali nel commerci elettronico. In questo modo qualsiasi consumatore europeo può decidere di acquistare online dove meglio crede, anche in un negozio virtuale con sede diversa dal suo paese di residenza.
Tuttavia questo con Steam non è possibile. Questa politica ostruttiva della piattaforma adi Valve ha coinvolto anche altri cinque importnti publisher videoludici: Bandai Namco, Capcom, Focus Home, Koch Media e ZeniMax. I colossi di cui sopra hanno cercato di impedire la vendita di chiavi per Steam tra paesi diversi.
In un vero mercato unico digitale – fa sapere Margrethe Vestager, Commissaria europea per la concorrenza – i consumatori europei dovrebbero avere il diritto di comprare e giocare ai videogiochi che preferiscono, indipendentemente da dove vivono all’interno dell’Unione Europea. Ai consumatori non dovrebbe essere impedito di fare acquisti negli Stati Membri per trovare la migliore offerta disponibile. Valve e cinque editori di videogiochi hanno ora la possibilità dare una risposta alle nostre preoccupazioni.
Al momento non è ancora chiaro se la Commissione Europea comminerà o meno una multa nei confronti di Valve e degli altri cinque editori di cui sopra, visto che l’indagine che ha fatto emergere questi fatti risale al 2017 e probabilmente continuerà nei prossimi mesi.
Sicuramente Steam & Co dovranno rispondere modificando le loro attuali politiche commerciali, in contrasto rispetto a quanto normato con il nuovo regolamento 302/2018 che rimuove tutti i blocchi regionali nel commerci elettronico.