Il produttore mondiale di chip Intel affronterà, nel corso di un’audizione a porte chiuse di due giorni, le accuse della Commissione UE di abuso della posizione dominante e di aver praticato sconti illegali per mettere fuori dal mercato la concorrente AMD.
4/5 delle CPU che controllano un miliardo di PC e server al mondo sono prodotte da Intel, il resto dalla connazionale Advanced Micro Devices Inc. (AMD).
La commissione afferma che Intel ha cercato illegalmente di convincere i produttori di PC ad abbandonare AMD in favore dei propri chip usando l’arma degli sconti.
Il caso Intel è spesso paragonato a quello contro Microsoft, multata a febbraio per quasi 900 milioni di euro dalla Commissione per non aver rispetto le sanzioni già imposte dall’antitrust.
A metà 2007 la commissione ha accusato pubblicamente Intel di tre tipi di violazioni.
Prima di tutto, ha affermato che il produttore di chip accordava ai produttori di PC riduzioni a condizione che fossero d’accordo ad acquistare dalla società la maggior parte delle CPU utilizzate nelle loro macchine.
Secondo, per Bruxelles Intel avrebbe pagato “per indurre i fabbricanti di PC a rinviare o annullare il lancio” di prodotti che utilizzavano CPU prodotte da AMD.
Infine, la commissione ha contestato ad Intel la fornitura di chip a clienti strategici come governi e istituzioni educative a prezzi fortemente scontati, azzerando di fatto la concorrenza in questo settore.
Diverse associazioni di consumatori si sono dichiarate parte civile nel processo, e se Intel verrà riconosciuta colpevole si prospetta l’applicazione di una forte sanzione, con ripercussioni sia a livello di bilancio, sia come immagine della società.