In giornate di risultati trimestrali è utile sottolineare quello che dovrebbe essere l’ultimo trimestre EMI prima dell’inizio della nuova era della distribuzione priva di Digital Right Management. Secondo un recente accordo con Apple (apparentemente presto esteso anche ad altri gruppi) la casa discografica si appresta infatti a distribuire musica digitale a maggior qualità, con maggiori libertà di utilizzo ed a maggior costo. Alla luce della crisi in cui versa il settore, trattasi di una scelta coraggiosa da cui ci si attendono importanti risultati.
Per EMI la trimestrale è contraddistinta da numeri fortemente contrastanti in grado di partorire comunque un consuntivo decisamente migliore rispetto alle attese (con il titolo che schizza immediatamente in borsa recuperando gran parte di quanto perduto negli ultimi mesi, il tutto grazie ad una politica di riduzione dei costi che sembra restituire ampiamente i risultati auspicati). In totale al 31 Marzo 2007 il gruppo ha chiuso in negativo del 15%, il tutto al cospetto di un settore digitale in prepotente crescita (+59%). La musica distribuita online, però, rappresenta ancora solamente il 10% dell’intera distribuzione EMI, il che rende molto più pesante il crollo della distribuzione tradizionale che non l’esplosione dei nuovi sistemi (in cui è minata soprattutto l’appetibilità degli album, al cospetto di acquisti singoli a basso costo).
Eric Nicoli, CEO EMI Group, fa sapere tramite comunicato ufficiale: «la nostra industria sta cambiando ad un ritmo senza precedenti […] Abbiamo lanciato molte iniziative significative (la più recente l’introduzione di musica DRM-free a qualità superiore sul nostro intero repertorio) che riflettono il nostro ottimismo in relazione all’ambiente digitale». Secondo Nicoli tali progetti, abbinati ad forti iniziative manageriali, sono in grado di preparare la strada a futuri importanti progressi per il gruppo.
Alla luce di quanto descritto dai numeri della trimestrale, però, EMI ha deciso di sospendere temporaneamente il pagamento dei dividenti agli azionisti, promettendo di ripristinare il tutto appena le acque si saranno calmate ed il mercato digitale sarà in grado di trainare la crescita controbilanciando definitivamente l’inesorabile declino della distribuzione tradizionale.