La mente del progetto LulzSec potrebbe essere agli arresti. Un ragazzo 19enne di Wickford, in Inghilterra, è infatti stato fermato a seguito di una operazione congiunta di FBI e Scotland Yard: è sospettato di essere la mente dietro gli attacchi che nelle ultime settimane hanno visto “Lulz Security” diventare una firma temuta in tutto il mondo a causa degli attacchi cracker comminati.
Sony, Nintendo, CIA, FBI, Senato USA: questi e molti altri ancora sono i nomi finiti nel mirino di LulzSec, i cui attacchi informatici hanno portato alla fuga di dati ed alla pubblicazione parziale degli stessi in Rete. Un recente manifesto in occasione dei 1000 tweet del gruppo aveva inoltre notificato le “motivazioni” alla base delle iniziative intraprese, spiegando come l’obiettivo fosse soprattutto quello di infondere maggior consapevolezza sui problemi che la sicurezza informatica comporta.
Scotland Yard ha confermato la notizia: «L’arresto segue l’investigazione relativa alle instrusioni nei network ed i DDoS contro varie intelligence ed aziende internazionali». L’arresto sarebbe stato accompagnato dal sequestro e dalla disamina di un grosso quantitativo di materiale probatorio, materiale sul quale saranno ora effettuate le indagini forensi del caso.
Non è noto quante persone si nascondessero dietro il nome LulzSec, ma ormai da varie ore il profilo Twitter non viene più aggiornato. I sospetti per cui un ragazzo di 19 anni fosse la mente dietro gli attacchi che hanno messo sotto scacco la sicurezza online negli ultimi tempi sembrano a questo punto sempre più solidi: l’arresto potrebbe aver messo fine alla parabola LulzSec, restituendo agli Anonymous le luci della ribalta.
Update
Il ragazzo agli arresti sarebbe Ryan Cleary, ma il suo nome sarebbe ricollegabile più agli Anonymous che non al team LulzSec. Per questo motivo la situazione si fa ora confusa, con il canale Twitter della Lulz Boat che ricomincia a cinguettare per sottolineare come il ragazzo non sia in alcun modo riconducibile al team di cracker che FBI e Scotland Yard intendevano colpire.