Si parla ormai da parecchio tempo di display 3D, riferendosi ad una tecnologia destinata a diventare sempre più diffusa già a partire dal 2010, di 3DTV auto-stereoscopiche ormai pronte per il mercato, ma un display capace di cambiare la propria forma sembra ancora fantascienza.
In realtà esiste già un prototipo molto avanzato, messo a punto da Ivan Poupryev e identificato come Lumen, che rappresenta una vera e propria rivoluzione.
Il concetto si basa sulla possibilità di utilizzare i pixel di un pannello come una vera e propria griglia di pulsanti mobili e sensibili al tocco, ognuno in grado di illuminarsi e di “rialzarsi” dal livello base in modo indipendente. Grazie invece ad uno strato di sensori posti sulla parte superiore dello schermo, i singoli pixel possono interpretare e reagire al tocco delle dita.
Uno schermo finalmente in grado di visualizzare icone e interfacce di controllo attraverso sagome realmente 3D, dove i pulsanti creati dallo schermo possono essere premuti e rispondere ad un task predeterminato.
Collegando più unità Lumen si possono rappresentare forme ed animazioni molto complesse, rese possibili dai materiali plastici “a memoria”, così da ottenere display 3D di grandi dimensioni da utilizzare in diversi ambiti e, perché no, anche come sistemi di controllo interattivi all’interno di una casa domotica.
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