Forse non ce ne siamo accorti, oppure lo abbiamo notato solo come disagio passeggero. E’ accaduto questo lunedì, dalle 17:30 alle 18:40 circa. Di cosa parliamo? Ma di un blocco quasi totale delle reti italiane!
Non saltate sulla sedia, perchè fortunatamente tutto si è risolto bene, ma questo avvenimento ha acceso un campanello d’allarme sulla fragilità delle nostre infrastrutture.
Ma cos’è successo? Nulla di clamoroso in se, nessun tentativo di sabotaggio, nessun crash di sistema, nulla di esotico. Semplicemente era saltata la luce e come nei peggiori degli incubi, i gruppi di continuità non avevano funzionato a dovere.
A causa quindi di un banale blackout di una centralina che alimenta un grande complesso di uffici a Milano dove è presente il MIX, il 60% del traffico nazionale si è improvvisamente fermato.
Per chi non lo sapesse il MIX è quella struttura che permette di mettere in comunicazione tra loro le varie reti dei provider nostrani.
Moltissimi siti down, navigazione nazionale rallentata o addirittura bloccata per oltre 60 minuti.
Un banale guasto ai gruppi di continuità che dovrebbero garantire una certa autonomia anche in caso di blackout, ha portato tutta la rete italiana vicina al tracollo.
Ma questo “disastro” fortunatamente schivato, ha portato alla luce il vero problema. La rete italiana è troppo sbilanciata al Nord, sarebbero necessari almeno 2 MIX, uno al Nord e uno al Sud per smistare il traffico al meglio e per garantire sempre il funzionamento della rete in caso di stop di uno.
A Roma a dire la verità esiste il NAMEX che ha funzioni simili al MIX, però è una piccola realtà che purtroppo non può paragonarsi alla struttura di Milano.
Certo è che a questo punto sarà necessario trovare una soluzione in fretta. Se un fatto del genere si dovesse ripresentare in una forma ancora più grave le conseguenze potrebbero essere davvero disastrose!