Alla fine di giugno, Microsoft ha lanciato ufficialmente Office 365, la versione online della suite di produttività Office 2010, basata sul cloud computing. Tutti i dati dunque sono conservati sui server dell’azienda di Redmond, ma quali sono le leggi da rispettare nel caso di richiesta di accesso ai dati da parte delle autorità giudiziarie? Per tale ragione, l’Unione Europea vuole risposte da Microsoft.
Durante la presentazione del servizio, avvenuta a Londra, Gordon Frazer, amministratore delegato di Microsoft UK, aveva dichiarato di non poter garantire che i dati presenti sui server europei non avrebbero lasciato l’Europa in nessun caso. In pratica, sembrerebbe che Office 365 debba sottostare alla legislazione statunitense e non a quella europea, con un evidente conflitto tra le direttive sulla protezione dei dati personali e la controversa legge antiterrorismo, nota coma Patriot Act.
Sophia In’t Veld, membro olandese della commissione per la libertà civile del Parlamento Europeo, ha portato la questione davanti alla Commissione Europea, chiedendo cosa intende fare per evitare che il Patriot Act prevalga sulle leggi europee e se la legislazione sui dati personali possa in qualche modo essere applicata.
Una analoga situazione si è verificata qualche mese fa, quando il commissario europeo responsabile per la protezione dei dati, Viviane Reding ha dichiarato che anche Facebook e Google devono rispettare le regole vigenti in Europa, così come tutte le altre aziende presenti sul territorio, Microsoft inclusa. Sophia In’t Veld spera dunque di ottenere una risposta al più presto, anche perché non pensa che gli Stati Uniti permetterebbero all’Unione Europea di accedere ai database posizionati sul loro territorio.