L’esigenza di un continuo contatto e una continua interazione in un ambiente di lavoro che sia il più possibile omogeneo per i diversi distaccamenti di grandi multinazionali sta trovando una soluzione nella creazione di universi virtuali personalizzati sullo stile di Second Life.
Si chiamano Virtual World Intranets e Sun Microsystems e IBM già hanno cominciato ad utilizzarli. I dipendenti dell’azienda hanno a disposizione quindi un ambiente virtuale nel quale incontrare i colleghi del resto del mondo e con i quali interagire in tempo reale in maniera molto simile a come potrebbero fare se lavorassero nello stesso palazzo.
Più in là del social network e più privati di Second Life (specialmente più incentrati sul lavoro) questi universi virtuali privati puntano poco sulla grafica e molto sull’interazione (stanno nascendo a questo scopo applicazioni parallelle come traduttori simultanei per avatar). «Quello di cui abbiamo bisogno è la possibilità di raggruppare persone insieme e utilizzare l’aspetto umano dell’interazione tra avatar per migliorare la nostra comunicazione interna» spiega Ian Hughes di IBM a GigaOM.
Spiega PMI.it: «a differenza di Second Life, gli universi alternativi aziendali non sono costruiti su internet ma sulle intranet delle imprese». Protetti da firewall, in modo da impedire accessi indesiderati, i mondi virtuali “corporate” cercano di rimediare all’impossibilità di una comunicazione face-to-face con sistemi di interazione vocale e mirano inoltre a creare un business intorno allo sviluppo di applicazioni che ne migliorino l’esperienza d’uso.