M-Edge sabotata ed estorta da Amazon?

Gravi accuse piovono su Amazon colpevole, secondo una piccola azienda, di concorrenza sleale, violazione di brevetto e falsa pubblicità.
M-Edge sabotata ed estorta da Amazon?
Gravi accuse piovono su Amazon colpevole, secondo una piccola azienda, di concorrenza sleale, violazione di brevetto e falsa pubblicità.

M-Edge Accessories LLC, piccola azienda del Maryland specializzata nella produzione di accessori per Kindle, il dispositivo e-reader di Amazon, ha fatto causa al rivenditore online colpevole di aver in qualche modo sabotato la propria attività.

La causa, intentata giovedì in un tribunale federale del Maryland, sostiene che Amazon ha tentato di estorcere commissioni di vendita più alte del normale alla piccola società, minacciando questa di ridurre la visibilità dei suoi prodotti nel caso non avesse accettato, realizzando peraltro una custodia per Kindle nata dalla violazione di un brevetto registrato proprio da M-Edge.

Mentre il colosso si rifiuta di commentare la vicenda, il reclamo di 15 pagine esposto da M-Edge parla chiaro e mira ad accuse di concorrenza sleale, violazione di brevetto, falsa pubblicità e interferenza illecita nei rapporti tra l’azienda e i suoi clienti. Uno degli avvocati della società del Maryland, Paul Vickrey, ha definito le azioni di Amazon come “punitive” poiché M-Edge ha deciso di non sottostare alle sempre più oltraggiose richieste del rivenditore online.

Nella querela, si legge che Amazon ha fatto firmare un accordo triennale che imponeva a M-Edge di cedere il 15% su ogni prodotto venduto. Tuttavia, due mesi dopo è giunta una richiesta per un nuovo contratto comprendente questa volta il 32% di commissioni. L’azienda afferma di essere stata minacciata di vedersi eliminare i propri prodotti dal sito nel caso avesse rifiutato la nuova proposta.

Nonostante il rifiuto, M-Edge ha continuato a lavorare regolarmente fino al maggio del 2010, quando un altro dirigente Amazon si è presentato con lo stesso contratto “rivisto” di gennaio. Il responsabile, di fronte al secondo “no” da parte della piccola azienda, ha detto che Amazon avrebbe “giocato” con i listini di M-Edge in modo che i loro prodotti risultassero praticamente introvabili.

A questo punto M-Edge si è trovata praticamente in un vicolo cieco: il business degli accessori per Kindle genera all’azienda il 90% delle entrate e per questo motivo è stata letteralmente costretta a firmare il nuovo contratto nel luglio del 2010, che a conti fatti le è costato 6,5 milioni di dollari in commissioni e spese che altrimenti non avrebbe dovuto pagare.

Nonostante questo la situazione è precipitata ulteriormente. Amazon non solo ha prodotto una custodia per Kindle violando uno dei brevetti di M-Edge, ma ha anche penalizzato la visibilità degli accessori dell’azienda e in certi casi mostrato persino stati di disponibilità fasulli che indicavano l’assenza dei prodotti richiesti quando erano invece regolarmente pronti per la vendita nei magazzini.

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