Capita sempre più frequentemente che gli ISP (Internet Service Provider) forniscano connessioni ADSL con filtri P2P, che ne rendono impossibile l’uso. Spesso capita che queste limitazioni non vengano dichiarate dal provider e, di conseguenza, dopo pochi utilizzi l’utente ignaro si trova di fronte a spiacevoli sorprese. Proprio per questo motivo, sono nati in rete diversi tool per verificare quali filtri vengano applicati alla connessione.
Uno dei migliori strumenti di misurazione della propria linea ADSL è M-Lab, promosso nientemeno che da Google, di cui vi avevamo parlato qualche mese fa. Basta collegarsi all’apposito sito, scegliere “Test your Internet connection”, e in pochi secondi si ha accesso a una serie di strumenti per verificare le caratteristiche della propria ADSL: velocità, filtri, elementi intervenienti che possono causare un calo delle prestazioni.
L’obiettivo di M-Lab è quello di fornire agli utenti i mezzi per comprendere, e sfruttare, al meglio la propria connessione, in un’ottica di Net Neutrality. Il P2P, come è ovvio, non è di per sé illegale, è l’uso che se ne fa che può costituire reato. Non sembra, quindi, giustificato il comportamento di tutti quegli ISP che, deliberatamente, decidono di bloccare tout court il traffico sui network di file sharing.
Tuttavia bisogna sottolineare come, almeno per quanto riguarda il caso italiano, i provider blocchino il P2P non tanto per questioni di etica legale ma piuttosto di carenza di banda. Non a caso, infatti, sono proprio i fornitori con strutture insufficienti, quali i reseller, ad applicare questi filtri.