Se è vero che dobbiamo a IBM la nascita dello standard PC, quando agli inizi degli anni ’80 con il suo IBM 5150 introdusse il concetto di architettura aperta, è anche vero che in quegli stessi anni, l’Italia stava per diventare uno dei capisaldi in quello stesso settore.
Questo avvenne quando si decise di approntare un sistema sfruttando la stessa architettura messa in piedi da IBM, portando al massimo la compatibilità con i numerosi software già in commercio, e dotandosi di hardware all’avanguardia.
E fu proprio così che Olivetti in breve passò da un mezzo insuccesso chiamato M20, ad essere il secondo produttore al mondo di computer.
Infatti, quando nel 1982 si decise di commercializzare il suo primo personal computer, il modello M20, al cui design aveva partecipato ancora una volta Ettore Sottsass, si pensò bene di dotarlo di una piattaforma sia hardware che software proprietaria, e dunque incompatibile con l’architettura IBM, anche se tecnicamente superiore sotto alcuni aspetti. Questo di certo ne pregiudicò la diffusione e portò la Olivetti a commercializzare, nel 1983, il suo successore, quell’Olivetti M24 fautore di un enorme successo su scala mondiale.
Sul lato tecnico, questo computer era capace di lasciarsi tutti dietro. Questo grazie ad un equipaggiamento di tutto punto, come una CPU 8086 a 8 Mhz e 16 bit reali, RAM 128 Kb espandibile fino a 640 Kb, grafica standard CGA, ed ampie possibilità di espansione (inizialmente non fu dotato di un disco fisso interno, acquistabile solo in un secondo momento in un massimo di due drive da 10 Mb, uno da posizionare internamente, mentre l’altro esternamente).
Inoltre, non era compatibile unicamente con il nuovo standard IBM e con MS-DOS, ma volendo era anche possibile lavorare in ambiente PCOS o con altri OS minori.
Eppure la storia del successo non è tutta italiana. Buona parte di esso fu da attribuirsi all’alleanza tra la stessa Olivetti ed il colosso americano delle comunicazioni AT&T, il quale rese possibile la commercializzazione del M24 sul mercato statunitense col nome di AT&T PC6300, il quale unitamente al Logabax Persona 1600 (la variante venduta in Francia dell’Olivetti M24), portarono ad un incremento delle vendite tale da far divenire, nel 1985, la Olivetti il secondo produttore al mondo di personal computer, nonché primo produttore in Europa.
In quello stesso anno, venne introdotta una versione successiva denominata M24 SP con CPU portata a 10 Mhz, RAM da 512 Kb fino a 640 Kb e disco rigido da 20 Mb.
Purtroppo l’età d’oro non durò molto, una cattiva gestione manageriale e ingenti investimenti nel settore degli altri colossi internazionali, Olivetti si vide uscire da quel gruppo di aziende in grado di scrivere la storia.