La questione dell’elettrosmog e dei suoi possibili danni alla salute, è ormai un argomento ampiamente battuto dai media e che spesso ha portato a battaglie mediatiche senza fine.
La questione è sempre la stessa e cioè se i campi magnetici fanno male oppure no. La letteratura medica almeno in questo specifico settore ci dice che le onde elettromagnetiche possono avere effetti anche nocivi sulla struttura cellulare dell’uomo.
La vera discriminante però, è la quantità di radiazioni che assorbiamo in un certo lasso di tempo, la loro intensità, frequenze….
Qui si scatenano le più disparate tesi sulla più o meno nocività dei campi magnetici.
Inutile dire che in tutti questi anni non si è mai arrivati ad un compromesso valido, quindi c’è chi dice che le onde elettromagnetiche fanno male, e c’è invece chi dice che non danno alcun problema.
La realtà è che gli studi attuali non possono dare con certezza alcun vero risultato, ne sappiamo purtroppo ancora poco.
La cosa migliore da fare in questi casi è sempre usare il famosissimo “metodo precauzionale“, cioè nel prestare la massima attenzione a dove si installano ponti radio, cercando di tenersi a debita distanza da abitazione e luoghi sensibili.
Questo preambolo perchè? Perchè con l’aumento delle soluzioni di connettività mobile che necessitano di ponti radio, come il Wi-Fi e il WiMax (lasciamo stare i cellulari) molta gente si chiede se queste nuove fonti di elettrosmog causeranno danni alla salute.
Recentemente sia in America che in Inghilterra sono nati comitati contro il Wi-Fi che chiedono la rimozione di queste tecnologie da scuole e luoghi pubblici.
In realtà questi allarmi sono assolutamente infondati.
Senza scendere in considerazioni di fisica pura è sufficiente leggere alcuni dati per capire come Wi-Fi e WiMax sono nettamente più sicuri e meno inquinanti di cellulari e stazioni radio base.
Sappiamo che in Italia il limite per legge (uno dei più restrittivi) di inquinamento da campi elettromagnetici è 6 V/m.
Sappiamo anche che i cellulari nel breve lasso di tempo di una chiamata generano un campo notevole attorno alla testa e cioè circa 60 V/m. A un metro di distanza (come riportato nel libretto delle istruzioni) il campo scende a circa 20 V/m.
Quantità notevoli, ma in ogni caso le rilevazioni medie italiane mostrano che nell’etere l’inquinamento medio è di circa 2 V/m con punte di 3-4 in vicinanza dei ripetitori dei cellulari.
Un access point wi-fi a un metro di distanza dall’antenna genera un campo poco superiore a 1 V/m per scendere ancora di più a 3-4 metri.
Inutile dire come anche i ripetitori Wi-Fi, Hiperlan e WiMax siano nettamente meno inquinanti di quelli dei cellulari. E’ quindi una pura leggenda metropolitana e pura disinformazione che il wireless inteso non come Umts/Gsm sia inquinante, anzi Wi-Fi, Hiperlan e WiMax devono essere il futuro delle tecnologie wireless!