Ma l'antivirus Kaspersky è davvero pericoloso o si tratta solo di pregiudizi?

Gli antivirus Kaspersky sono davvero poco sicuri o siamo di fronte a fenomeni di propaganda anti-russa e a una serie di assurdi pregiudizi?
Ma l'antivirus Kaspersky è davvero pericoloso o si tratta solo di pregiudizi?
Gli antivirus Kaspersky sono davvero poco sicuri o siamo di fronte a fenomeni di propaganda anti-russa e a una serie di assurdi pregiudizi?

Viviamo in un’epoca dove purtroppo, a dispetto della diffusione di Internet, dei social e della possibilità di informarsi liberamente anche da fonti alternative rispetto a quelle mainstream, regna una certa “ignoranza” generale, assieme a quella errata tendenza di limitare spesso la propria conoscenza di un determinato argomento “al sentito dire”. Ecco quindi che a fronte di una guerra scoppiata qualche mese fra Russia e Ucraina, tutto ciò che viene dal Paese governato da Putin è diventato agli occhi di un’opinione pubblica quasi lobotomizzata il male assoluto. Così, da tempo, assistiamo a fenomeni di fanatismo (e “razzismo”) indegni di società civili e democratiche, con comportamenti insensati e immotivati.

Perché censurare Tolstòj, così come impedire ad artisti e sportivi di esibirsi in base alla loro etnia, è pura follia. A maggior ragione considerando che questo “sistema” non è stato adottato nei confronti di Paesi che hanno fatto altrettanto o addirittura peggio in questi decenni, e che magari oggi si ergono a paladini dei diritti e delle democrazie. Tra le vittime di questa ondata di intolleranza collettiva c’è anche Kaspersky, da sempre considerata una delle migliori aziende mondiali (nonché storiche) in ambito sicurezza informatica, improvvisamente accusata di essere “spia” di quel cattivone di Putin. Ma è davvero così?

Le reti virtuali private (VPN)

Le reti virtuali private (VPN) possono essere utilizzate per molteplici scopi, come la navigazione anonima, i download e la messaggistica sicuri, oltre che per l’accesso a contenuti locali sulle piattaforme di streaming. Sono inoltre diventate una funzione indispensabile per i giocatori in quanto consentono di ottimizzare il ping durante il gioco e di garantire un gameplay senza interruzioni. Questa particolare funzionalità è molto importante per una VPN: il settore gaming, infatti, è in rapida crescita, con un valore attuale di oltre 300 miliardi di dollari e un’utenza in continua espansione, con 500 milioni di nuovi giocatori tra il 2016 e il 2021.

Ebbene, in tal senso l’organizzazione indipendente di sicurezza informatica AV-TEST ha valutato è stato anche giudicato come uno dei prodotti più adatti per i gamer. È l’unico software VPN tra le soluzioni valutate da AV-TEST a offrire Hydra Catapult, che garantisce l’ulteriore vantaggio di una latenza ridotta.

Kaspersky e la tutela dei dati

Lo stesso Kaspersky sottolinea come nei cinque anni da quando ha lanciato il programma Global Transparency Initiative (Iniziativa Globale di Trasparenza o GTI) abbia aperto quattro Transparency Center dove i suoi clienti e partner, per assicurarsi che non ci siano funzioni nascoste o non documentate nelle sue soluzioni, possono esaminare il codice sorgente dei nostri prodotti e gli aggiornamenti del software. Inoltre, l’azienda fa esaminare in modo esterno le sue pratiche di ingegneria e di gestione dati. I Kaspersky Transparency Center operano in Europa, America Latina e Asia, ed offrono visite virtuali a coloro che non possono visitare i centri di persona.

Da novembre 2018, i dati relativi alle minacce informatiche dei suoi utenti in Europa vengono immagazzinati e processati nei data center in Svizzera, così come l’analisi e l’archiviazione dei dati per gli utenti del Nord America, America Latina, Medio Oriente e alcuni paesi della regione dell’Asia Pacifico.

Kaspersky ha anche ricevuto la certificazione di conformità ISO 27001 dall’ente di certificazione indipendente TÜV AUSTRIA. Tale ente ha confermato che l’azienda russa ha un efficace sistema di gestione della sicurezza delle informazioni. Inoltre, la società ha lanciato la formazione Cyber Capacity Building Program per aziende, organizzazioni governative e accademiche con il fine di aiutarle a sviluppare le competenze necessarie per proteggere i loro sistemi IT. Quindi, in definitiva, siamo sicuri che non si stia esagerando con certe accuse? A voi le conclusioni.

 

 

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