Tempo fa, prendendo spunto da un’indagine effettuata dall’ISTAT, proprio io avevo parlato, in un post, di come le lauree, informatiche e non, riuscissero a far ottenere un lavoro entro i 6 mesi successivi al conseguimento della stessa.
Era emerso da questa analisi che i corsi di Ingegneria, Economia e Informatica davano sicuramente delle garazie a livello professionale, soprattutto dopo aver conseguito la laurea specialistica.
Eppure lo scorso 23 Giugno, un commento su quello stesso post, da parte di un’utente di nome Marisa, mi ha fatto riflettere.
La lettrice discordava dal mio articolo e dai dati in esso espressi, raccontando di possedere una laurea in Economia e Commercio e di essere, da 7 anni, ancora senza lavoro.
Non contento di questa sola testimonianza, mi sono fatto un giro per il Web e devo ammettere che la mancanza di lavoro – anche se non era una novità – è argomento comunissimo.
Le soluzioni che ho trovato, per bocca delle varie persone sul Web? Accontentarsi di lavoretti saltuari, anche a costo di buttare all’aria anni di studio, oppure tentare fortuna all’estero.
Ma, secondo voi, qual è il comportamento giusto da adottare?
Insomma, la mancanza di lavoro dipende dalle aziende, capaci solamente di sfruttare i lavoratori per i periodi di prova, oppure di un ordinamento che non da spazio ai giovani e non si basa sulla meritocrazia? A voi la parola.