Meno di 24 ore ci separano da Mac App Store, il fratello maggiore di App Store pensato esclusivamente per Mac OS X. Le novità che attendono i mela-user sono davvero tante: dall’aggiornamento della suite iLife a nuove indiscrezioni su prezzi e modello di distribuzione, il 6 gennaio si prospetta davvero come una data epocale per Apple.
Per prima cosa, Apple ha deciso di aggiornare la sua recente suite iLife, presentata lo scorso ottobre. GarageBand e iMovie, due dei software rivoluzionati dalla versione 11 del pacchetto creativo di Cupertino, hanno ricevuto degli update di stabilità, in modo da renderli ancora più performanti su Snow Leopard. Nel software di elaborazione musicale, è stato rimosso il piccolo lag che poteva venirsi a creare tra strumento reale e riproduzione digitale dello stesso; in iMovie è stata migliorata la stabilizzazione dei video girati con iPhone e iPod Touch e, non ultimo, alcuni bug legati a Facebook.
La novità principale, però, è che da domani la suite iLife, così come quella iWork, saranno acquistabili direttamente da Mac App Store, a quanto si vocifera, anche in versione singola. Per fare un esempio, sarà possibile acquistare unicamente iPhoto 11 senza dover comprare l’intero pacchetto ricreativo targato Mela.
Non mancano, però, le indiscrezioni provenienti direttamente dagli sviluppatori. Grazie a quanto pubblicato da Markus Nigrin su The Pocket Cyclone, possiamo già farci un’idea sul sistema di distribuzione pensato da Apple e sui prezzi medi delle applicazioni. Per prima cosa, pare che gli sviluppatori non si siano orientati verso una corsa al ribasso delle tariffe, così come avviene su iOS. I software già esistenti per Mac, e da domani distribuiti su Mac App Store, continueranno a presentare gli usuali prezzi. Diversa, invece, la situazione per tutte le applicazioni che verranno convertite da iOS a OSX: in questo caso, pare che il lavoro di adattamento sia esiguo e a costo praticamente zero: i prezzi, perciò, dovrebbero rimanere invariati rispetto ai device mobile. Infine, anche Mac App Store avrà la propria tariffa media di riferimento: in iOS le app più acquistate si aggirano tra gli 0,99 e gli 1,99 dollari, su Mac App Store il target price sarà di 9,99 dollari.
La qualità dei programmi proposti sarà elevatissima: oltre a subire i severissimi controlli del team di approvazione di Apple, che eviterà così la presenza di bug o contenuto potenzialmente dannoso per l’utente, pare che l’unica arma in mano ai developer per essere competitivi sia fornire software di altissimo livello. Mac App Store, perciò, già dal suo esordio escluderà fisiologicamente tutte le applicazioni poco interessanti o spartanamente realizzate. A guadagnarci saranno innanzitutto gli utenti che non dovranno più vagliare tutti i meandri del Web per trovare le migliore proposte per OS X: basteranno pochi click per ottenere il massimo da OS X.
Le premesse, di conseguenza, sembrano tutte deporre a favore per il nuovo store di Cupertino: sarà un successo? Non resta che attendere domani per le eventuali prime conferme.