Apple potrebbe abbandonare i chip Intel per i suoi Mac, optando invece per soluzioni proprietarie ARM dal 2020. È quanto riferiscono Bloomberg e Axios, nel sottolineare come dalle parti di Cupertino sarebbe ormai tutto pronto per un’imminente transizione.
Da tempo si discute del possibile lancio sul mercato di un Mac, presumibilmente un MacBook, dotato di chipset ARM. Non solo poiché questi processori stanno raggiungendo una potenza del tutto equiparabile a quella desktop, ma anche poiché l’azienda di Cupertino ne potrebbe trarre numerosi vantaggi. A quanto pare, la transizione potrebbe cominciare fra poco più di un anno, quando la società californiana potrebbe lanciare sul mercato il suo primo MacBook ARM, riducendo così la propria dipendenza da Intel.
Così come già accennato, il ricorso ad ARM potrebbe garantire ad Apple numerosi benefici. Il primo in termini di design, con la possibilità di progettare processori secondo le proprie precise esigenze, così come già avviene per l’universo iOS. Ancora, questi processori possono approfittare di un consumo energetico più ridotto – aumentando quindi la durata delle batterie – e di necessità di raffreddamento inferiori, un fatto che potrebbe garantire ad Apple la possibilità di dire definitivamente addio alle ventole. Non ultimo, risulterebbe molto più facile per la mela morsicata raggiungere una maggiore convergenza tra iOS e macOS, con la possibilità di scambiare facilmente applicazioni fra le due piattaforme data la condivisione della medesima architettura.
Apple ha già cominciato a inserire alcuni chip ARM nei propri computer, come ad esempio il T2 dei nuovi MacBook Pro, per gestire alcune funzioni di sicurezza e i comandi Hey Siri. Al momento, però, il gruppo californiano non ha confermato le indiscrezioni emerse sulle testate a stelle e strisce. Non resta che attendere, di conseguenza, eventuali altri nuovi rumor dalla catena di fornitura del gruppo.