Il rumor ha iniziato a circolare qualche giorno fa, così come riportato anche su queste pagine, ma oggi c’è già chi lo smentisce sonoramente. L’adozione dei chip ARM per i notebook e i desktop targati Mela sarebbe, infatti, altamente improbabile. A rivelarlo è Gus Richard, noto analista di Piper Jaffray, società d’analisi spesso veritiera sul mondo Apple.
La motivazione sarebbe molto semplice: risulterebbe molto dispendioso per Cupertino, così come anche per Microsoft, riscrivere l’intero sistema operativo affinché sia compatibile con processori non x86, obbligando inoltre i numerosissimi produttori di software di terze parti a modificare interamente il procedimento di sviluppo di programmi e applicativi.
“Crediamo vi siano significativi ostacoli per questa migrazione, tra cui la presenza di milioni di applicazioni precedenti scritte nel linguaggio x86. […] Crediamo inoltre che l’architettura x86 continuerà a mantenere un significativo vantaggio di performance per il mercato dei PC per lungo tempo a venire.
Del resto, per quanto versatili si siano rivelati i chipset ARM, è difficile che in futuro riescano ad eguagliare le potenze di calcolo delle controparti x86, sebbene presentino indubbi vantaggi come una gestione migliore della durata delle batterie e dell’energia impiegata.
Nel frattempo, però, sempre Piper Jaffray lancia una nuova indiscrezione. Apple potrebbe addirittura scegliere nuovamente Intel per la produzione di chipset personalizzati, così come succede ora con Samsung per A4 e A5, rinverdendo così l’architettura Atom rinnovandola in una nuova generazione più performante. Anche in questo caso, però, si ripeterebbero i problemi enunciati poc’anzi: siamo sicuri che Apple abbia intenzione di riscrivere per intero iOS, costringendo i developer a fare altrettanto?