Si farà attendere nei negozi probabilmente fino al prossimo marzo, tuttavia Mac Pro continua a essere il protagonista delle cronache informatiche di questo periodo di festa. Oggi si scopre, ad esempio, come si tratti di un desktop professionale particolarmente ecologico: è la stessa Apple a spiegarlo, nella sua pagina web dedicata agli sforzi verdi perseguiti dall’azienda.
Il fatto che Mac Pro sfruttasse materiali innovativi e approfittasse di un design che ne permette la riduzione dell’impatto sull’ambiente, è apparso chiaro dal teardown di iFixit: ogni componente è meticolosamente studiata. Apple conferma quanto di ipotizzato nel suo Environmental Report, dove si apprende un footprint davvero ridotto per il dispositivo.
Innanzitutto, Mac Pro utilizza il 74% in meno di alluminio e acciaio rispetto alla generazione precedente e, come se non bastasse, i due metalli sono ricavati in gran parte dal riciclo. Vi è poi una riduzione dei materiali utilizzati per il packaging: oltre a un taglio dell’82% del volume, almeno il 33% di carta e cartone impiegati provengono dal riciclo.
Non può ovviamente mancare un’attenzione maniacale per l’efficienza energetica, sia date le ridotte dimensioni che non ne permettono l’installazione di alimentatori classici che per precisa filosofia di Apple. Perfettamente adiacente a tutte le specifiche Energy Star, Mac Pro consuma il 68% in meno di energia della precedente edizione. Si riduce anche l’impatto stimato nella produzione di anidride carbonica: 940 kg, il 65% derivante dalla produzione, il 33% dall’uso quotidiano, l’1% per la spedizione e ancora un 1% per il riciclo.
Infine, Mac Pro segue le specifiche governative internazionali sull’impiego di metalli pesanti, quali la direttiva RoHS, con l’eliminazione di mercurio, cadmio, cromo esavalente, PBB e PBDE. Il desktop professionale, inoltre, non comprende l’impiego di cavi o altra componentistica in PVC. In definitiva, Apple ha particolarmente curato l’impatto ecologico del suo computer di punta, inserendolo in quel processo di consapevolezza ambientale iniziato da qualche anno sia con la scelta dei materiali che con l’adozione di fonti rinnovabili per i propri datacenter.