È da tempo il grande assente da ogni strategia Apple, tanto che gli upgrade sono davvero sparuti e il design rimane invariato da anni. Si parla ovviamente del Mac Pro che, secondo alcuni rumor apparsi online, sarebbe destinato a morte certa. Le motivazioni? Uno scarso appeal sull’utenza media e la carenza di quel fattore “tutto integrato” su cui Cupertino sta basando la propria intera filosofia.
Non ne saranno certo contenti gli utenti professionali, soprattutto quelli del settore dell’intrattenimento audiovisivo, i quali hanno sempre visto in iMac un prodotto non esattamente all’altezza delle loro esigenze. Ma, a quanto pare, sarà proprio iMac l’unica risorsa su cui puntare, a meno di ripensamenti della società della Mela morsicata.
Da tempo si parla di un possibile redesign estetico, di una riduzione delle dimensioni e di un completo rinnovamento dell’hardware e, a detta dei soliti beninformati, sembra che alcuni prototipi Thunderbolt siano già disponibili al campus di Cupertino. Ma Apple sarebbe pronta a lasciarli cadere nel vuoto, perché poco affini al resto della linea. L’imperativo dell’azienda è spingere i prodotti mobile, il computing da tasca e, se proprio si vuole che il classico desktop continui a vivere, si dovrà puntare necessariamente sugli all-in-one.
Non è tutto perduto, tuttavia, per il settore professionale affamato di Mac Pro. Alcune indiscrezioni, seppur flebili, indicherebbero Apple come pronta a lanciare una speciale versione di iMac, o addirittura di Mac Mini, portata al massimo delle capacità hardware per rispondere anche al cliente più esigente. Processori multi core con tecnologie ancora non ufficialmente presentate da Intel, schede grafiche da competizione e installabili anche in coppia, porte Thunderbolt in grande quantità e pannelli LCD compatibili con la risoluzione 4xHD. Illazioni che sembrano avere più le caratteristiche del fanta-computing che della realtà. E chissà che non sia lo stesso Mac Pro a non scomparire.