Ricorderete tutti la serie di spot “Get a Mac“, in cui i pubblicitari di Apple sapientemente confrontavano il mondo Mac con quello PC. In questi video promozionali, l’utente Mac è sempre stato dipinto come una persona attiva e dinamica, dall’elevata autostima e con un’apertura alla cultura non indifferente. Per contro, l’utente PC è stato definito come lo sfortunato di turno, affetto da problemi e ansie e poco incline a migliorare se stesso. Quella che è sempre sembrata una semplice esagerazione a scopo di marketing, tuttavia, trova oggi una conferma, seppur di portata minore.
Hunch.com ha condotto una ricerca su un campione di internauti ed è giunta a confermare gli stereotipi che da tempo immemore accompagnano gli user di PC e quelli targati Mela. L’inchiesta è stata condotta tramite un bacino di oltre 2.000 domande, a cui hanno risposto 388,315 utenti. Di questi, il 52% utilizza un sistema Windows, il 23% un Mac e il 25% nessuno dei precedenti, presumibilmente Linux.
Il primo dato che salta all’occhio è l’età: gli utenti Apple sono molto più giovani rispetto a quelli PC. Il Mac, infatti, è maggiormente diffuso nella fascia 18-34, mentre Windows è il sistema operativo prescelto dagli ultraquarantenni. Segue poi il livello di istruzione: i laureati affezionati della Mela superano di 13% percentuale la controparte PC, quest’ultima caratterizzata per percorsi di studio più frammentari o non conclusi.
Non è solo la cultura accademica, però, a differenziare gli utenti. A quanto emerso dalla ricerca, i melauser si caratterizzano per essere più liberali, perfettamente inseriti nei contesti urbani, orientati al divertimento e molto confidenti con loro stessi. Per contro, gli utenti PC confessano di essere più stressati, non molto inclini ai rapporti interpersonali e più compensi al conformismo, anche lavorativo.
La motivazione di questi profili così differenti non è specificata dalla survey, ma è possibile ipotizzare come la grande distribuzione di sistemi Windows inglobi le categorie sociali più disparate, abbassandone così la media, mentre il comparto Apple può contare su un’utenza più selettiva e, per questo, socialmente più compatta. Non è data sapere, però, la reale rappresentatività di questo sondaggio, considerando come non sia nato da un campione egualmente redistribuito tra le varie categorie sociali bensì determinato casualmente dalla partecipazione di volontari all’intervista. Allo stesso tempo, però, risulta simpatico sottolineare come i pubblicitari di Cupertino si siano dimostrati lungimiranti e vagamente veritieri. La domanda, tuttavia, sorge naturale: gli utenti Windows sono davvero noiosi e poco interessanti, così come la ricerca sembrerebbe far credere?