Arriva dalla piattaforma YouTube una verifica delle prestazioni dei nuovi MacBook Pro di Apple, lanciati sul mercato la scorsa settimana. In particolare per il modello da 15 pollici dotato di processore Intel Core i9: dai test mostrati in video, il chip sarebbe fortemente limitato per mantenere l’operatività termica del laptop. Al momento, però, dalle parti di Apple Park non è giunta alcuna conferma.
L’esistenza della possibile limitazione arriva da Dave Lee, uno youtuber molto noto per le sue recensioni approfondite dei device targati mela morsicata. Per quanto riguarda il MacBook Pro da 15 pollici, aggiornato al processore Intel Core i9 da 2.9 Ghz tramite il pagamento di 300 dollari aggiuntivi sul prezzo base, l’esperto ha rilevato alcune incongruenze. In particolare, il chip sarebbe limitato da Apple stessa, un fatto che ne impedirebbe di sfruttarne appieno le potenzialità.
Stando a quanto riferito, a pochi secondi dall’inizio di una sessione di carico, come ad esempio l’elaborazione video tramite Adobe Premiere, entrerebbero automaticamente in funzione delle limitazioni della CPU, per ridurne frequenza e velocità. Lo youtuber pare non sia mai riuscito a superare i 2.2 Ghz per le attività più intense, nonostante teoricamente il processore ne possa sostenere 2.9 senza difficoltà, arrivando ai 3.1 con il Turbo Boost.
L’i9 nei MacBook non riesce nemmeno a mantenere la velocità base di clock. Dimenticatevi del Turbo Boost, non riesce a raggiungere i 2.9 GHz base, è assurdo. Questa CPU è sbloccata e compatibile con l’overclock, ma tutte le potenzialità del processore sono sprecate in questo chassis, a causa delle necessità termiche dello chassis.
La limitazione termica sembrerebbe essere confermata anche da un test molto empirico e, forse, poco scientifico: lo youtuber ha posizionato il suo MacBook nel congelatore, per ridurre la capacità di accumulare calore, e i tempi di rendering con Adobe Premiere si sono ridotti da 40 a 27 minuti.
Sebbene le riduzioni nelle performance per eccesso di temperatura siano comuni a tutti i produttori di computer, per evitare danni all’hardware, l’approccio di Apple sarebbe per l’esperto fin troppo aggressivo, tanto da non giustificare l’acquisto della versione più potente di MacBook Pro. Al momento, così come già accennato, il gruppo di Cupertino non ha commentato direttamente la questione.