Il nuovo MacBook Pro Retina Display sta stupendo gli utenti di mezzo mondo con la sua grafica ad altissima risoluzione, ma anche per il suo prezzo non proprio alla portata di tutti. Di quegli oltre 2.000 euro necessari per accaparrarsi un modello, però, non tutti servono a giustificare il Retina Display: produrlo costa “solo” 150 dollari.
A fare i conti in tasca a Cupertino è DigiTimes, ultimamente fonte non sempre affidabilissima sul mondo Apple, che ha affermato come i Retina Display siano prodotti da Samsung e LG Display per un prezzo di 150 dollari l’unità. Una tariffa decisamente più alto delle soluzioni classiche, che si attestano invece sui 35-45 dollari al pezzo, fatta eccezione per i modelli “IPS Full HD” scelti da Asustek, sui 90-100 dollari al pezzo.
Da diverse settimane sul Web si sostiene che un pannello Retina avrebbe fatto inesorabilmente lievitare i costi di un Mac dotato di questa tecnologia, ma a quanto pare non è solo il display a pesare. Nei costi di MacBook Pro Retina Display, di cui iFixit ha appena effettuato il teardown e di cui presto sarà reso noto il possibile prezzo per componente, entrano in gioco numerosi altri fattori. Il primo è sicuramente l’impegno di design: la scocca unibody è stata resa ulteriormente sottile, pur rinunciando a un design asimmetrico come quello di MacBook Air. L’interno, poi, è stato completamente riprogettato, riorganizzando gli spazi, la disposizione della batteria, i circuiti di memoria RAM e SDD e addirittura le ventole, ora dotate di pale asimmetriche per distribuire il rumore su più frequenze audio così che risultino meno fastidiose all’udito umano. Infine il modo con cui i Retina Display sono stati implementati, ovvero con la fusione di vetro e pannello per ridurne ulteriormente le dimensioni. Sebbene simile esteticamente ai suoi predecessori, MacBook Air Retina Display è un concentrato di grandi innovazioni. E l’innovazione, è ovvio, si paga.