Apple ha deciso di estendere di altri due anni il suo programma di sostituzione gratuita del coperchio inferiore del MacBook bianco, portando quindi a quattro anni totali il periodo di piena assistenza. Ultimi colpi di coda di una vicenda, quella del laptop in policarbonato, non particolarmente fortunata per la mela morsicata.
Il primo MacBook in policarbonato bianco è stato introdotto nel 2006, sulla base dei design del precedente iBook. Da allora, nonostante l’esistenza di numerose generazioni successive tra cui l’ultima unibody, il laptop ha sofferto di diverse problematiche alla sua scocca, dovute principalmente al calore generato dalla macchina. La prima versione ha visto il sollevamento del piano tastiera e delle macchie sull’area d’appoggio dei polsi. L’ultima, quella lanciata a partire dal 2009 e in modalità unibody, ha invece subito una deformazione del coperchio inferiore di protezione dei circuiti.
Il programma di sostituzione del bottom-case del MacBook bianco, ribattezzato dalla Rete e universalmente riconosciuto come “MacBook White”, è cominciato nel 2011 a seguito delle continue lamentele dell’utenza. Essendo un componente di facilissima sostituzione, la Mela ha previsto tre modalità per i clienti: l’assistenza in un Apple Store in compagnia di un Genius, la spedizione a un centro autorizzato o un comodo kit casalingo completo di istruzioni. L’estensione dell’iniziativa, decisa questa settimana, non sarà però ufficialmente definitiva: Cupertino si riserva il diritto di interromperla in qualsiasi momento, sulla base delle richieste effettive giunte ai suoi centri o ai tecnici autorizzati. Scomparsa la problematica, anche il programma sparirà.
Apple ha da quasi un biennio abbandonato completamente il policarbonato per i suoi laptop, preferendo invece l’alluminio unibody. Sebbene il design candido sia certamente iconico per la Mela, l’alluminio si presta a una maggiore versatilità: in caso di surriscaldamento del dispositivo – si parla di temperature non anomale per i circuiti, normali quando si eseguono task particolarmente intensivi – questo metallo ovviamente non si deforma. Non è un caso, infatti, che di simili lamentele sulle generazioni MacBook in alluminio unibody non se ne siano registrate. Chissà che non sia proprio la poca propensione al calore, allora, ad aver convinto la società ad abbandonare un prodotto esteticamente tanto amato dall’utenza, rimpiazzato dalla versione entry level di MacBook Air.