Inserito dall’UNESCO fra i patrimoni dell’umanità, Machu Picchu si trova a circa 2.430 metri sul livello del mare, nella valle dell’Urubamba, in Perù. L’area è considerata una delle sette meraviglie del mondo moderno, seconda solo a Pompei nella classifica dei siti archeologici più grandi del pianeta, con un’estensione di pari a 530 metri in lunghezza e 200 metri in larghezza, disposta su almeno 172 livelli. È divisa in due zone: quella agricola e quella urbana. Da oggi è possibile visitarla stando comodamente seduti in poltrona, grazie a Street View e al Google Cultural Institute.
Il team di bigG ha immortalato gli scavi pubblicando poi online una raccolta di immagini panoramiche a 360 gradi, da visualizzare all’interno del browser su computer desktop, laptop, tramite l’app mobile e persino con i visori per la realtà virtuale come Cardboard. L’apparecchiatura utilizzata per la realizzazione delle immagini è il Trekker, uno zaino da ben 18 Kg equipaggiato con un totale di 15 fotocamere che riprendono l’ambiente circostante in ogni direzione. Dal punto di vista storico, si suppone che la città sia stata costruita dall’imperatore inca Pachacútec, intorno all’anno 1440, rimanendo abitata fino alla conquista spagnola del 1532.
La sua scoperta ufficiale è datata 24 luglio 1911, ad opera dello storico Hiram Bingham, durante l’esplorazione delle vecchie strade inca nella zona, alla ricerca dell’ultima capitale Vilcabamba. Secondo alcuni documenti il tedesco Augusto Berns trovà Machu Picchu già nella seconda metà XIX secolo, costituendo una società per sfruttarne segretamente le ricchezze, molte delle quali potrebbero essere finite in collezioni private. L’iniziativa è stata annunciata a poche settimane di distanza da quella dedicata a Petra, in Giordania.