L’universo di macOS è sempre più preso di mira da malintenzionati, sebbene non possa essere ancora paragonato ad altri sistemi operativi più popolari. È quanto si apprende dal recente report Cybercrime Tactics and Techniques di MalwareBytes, pronto a dimostrare come nell’ultimo trimestre del 2018 si sia assistito a un aumento del 60% delle minacce malware su computer Apple, a cui si aggiunge una crescita del 200% per l’adware.
Storicamente, il sistema operativo di Apple non è fra i bersagli preferiti dai malintenzionati: rispetto ad altre piattaforme, infatti, il numero di minacce rilevate è decisamente più ridotto. Questo perché chi sviluppa codice malevolo tende a concentrarsi su environment digitali ben più diffusi, come l’universo Windows, inoltre perché la struttura di macOS rende più difficile – ma non impossibile – l’installazione di software senza che l’utente ne sia a conoscenza. Eppure nell’ultimo quarto dello scorso anno si è assistito a un grande incremento delle minacce su macOS, con un aumento del 60% del malware e del 201% dell’adware.
Così come riferisce AppleInsider, vi è però un fattore interessante da tenere in considerazione. La crescita delle minacce, infatti, non sembra essere orientata ai consumatori comuni, bensì all’universo enterprise. Con sempre più aziende pronte a scegliere MacBook, iMac e Mac Pro come soluzioni per i dipendenti, evidentemente anche il sistema operativo di Cupertino e divenuto appetibile per i malintenzionati.
Stando a quanto riferito da MalwareBytes, in crescita vi sarebbero la creazione di backdoor per la copia di dati sensibili senza che l’utente ne sia a conoscenza, sistemi di cryptomining capaci di saturare le risorse hardware dei Mac, nonché software pronti a riempire ogni finestre del sistema operativo di pubblicità non voluta. Non mancano ovviamente i ransomware, ovvero dei software malevoli che impediscono all’utilizzatore di avere accesso ai propri file, se non dopo il pagamento di un riscatto. Ancora, tra gli strumenti di sviluppo più gettonati si accresce a un sempre maggiore ricorso a Python. Infine, il continente del Pianeta più colpito sembra essere l’Asia.