#Mailday: oggi risparmiamo sulle email

La data della combinazione unica 12-12-12 come simbolo di una giornata speciale, con un obiettivo: risparmiare sulle mail. Quelle superflue.
#Mailday: oggi risparmiamo sulle email
La data della combinazione unica 12-12-12 come simbolo di una giornata speciale, con un obiettivo: risparmiare sulle mail. Quelle superflue.

Un bon ton della posta elettronica. Croce e delizia della comunicazione elettronica da ormai da 15 anni, ma rinfocolata in modo eccezionale dagli smartphone che sono in pratica scrivanie tascabili, l’e-mail è al centro di una giornata particolare, l’ultima, il 12-12-12. Un #mailday a cui è dedicata una proposta che sa di bon ton, di netiquette in tempi in cui forse ci siamo scordati la giusta misura.

A lanciarla uno dei più importanti influencer su Twitter, il giornalista Beppe Severgnini, tanto innamorato della tecnologia in Rete quanto però consapevole degli effetti del loro uso sfrenato:

Un check-up della nostra condizione elettronica può partire da questa semplice operazione: contate quante mail avete inviato nell’ultima settimana. Risultato personale (3-7 dicembre, giorni di viaggio): lunedì 33, martedì 44, mercoledì 18, giovedì 16, venerdì 45. Media 31,2. Se fosse un esame del sangue, l’analisi presenterebbe qualche asterisco. Nulla di grave, mi sento di poter dire.

Ma è davvero necessario cominciare un fioretto natalizio sulle mail? Guardano alle statistiche, si direbbe proprio di sì. Una ricerca inglese ha scoperto che due lavoratori su cinque passano anche dieci ore alla settimana sdraiati sul letto a fare la cosa meno indicata: invece di riposarsi, lavorano. Distruggendosi le articolazioni e causando insonnie. L’80% dei giovani lavoratori di New York lavora regolarmente dal letto con tablet e smartphone, e altrettanto regolarmente finisce dall’ortopedico per cervicali, mal di schiena.

La crisi ha peggiorato le forme di precarietà e super-lavoro dei free lance (in particolare), che non distinguono più il lavoro dal resto. Basta ricevere una notifica dal proprio cellulare, notare un possibile aggiornamento di un documento cloud sul proprio tablet e in qualunque orario della giornata (o della nottata) si risponde all’appello.


Il fenomeno è talmente diffuso che le aziende di materassi e mobili stanno proponendo nei loro cataloghi cuscini e coperte speciali per chi usa il portatile, alza schiena separati, vassoi per i propri strumenti di lavoro da portarsi a letto o sul sofà. Una nuova ergonomia del lavoro a casa basata sui device e la mole enorme di mail e messaggi che riceviamo.

Il MailDay è dunque l’occasione per rivedere il nostro rapporto con questa tecnologia, seguendo qualche suggerimento. Il giornalista del Corriere della Sera ne elenca alcuni, tra i quali l’uso della sintesi (e di Twitter e WhatsApp), l’uso intelligente e non invasivo della copia nascosta e degli allegati, e una generale sobrietà dei contenuti.

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