Durante il Maker Faire Rome 2014 alcune testate internazionali selezionate hanno avuto accesso a una tavola rotonda con Intel, principale sponsor dell’evento anche quest’anno. È stata l’occasione ideale per parlare, in maniera informale, di alcuni dei nuovi progetti Intel con i suoi principali ideatori. I temi toccati sono stati i dispositivi indossabili, o wearable, la ben nota scheda Galileo e la neonata mini borad Edison e, in generale, il rapporto fra Intel e il mondo dei Maker.
Gli wearable di oggi e di domani
A parlare del settore degli indossabili e dei progetti Intel nel settore degli wearable è stata Aysegul Ildeniz, VP New Devices Group, la quale ha esordito sottolineando quanto gli wearable siano ancora relegati a una nicchia di mercato perché “disegnati dall’uomo medio della Silicon Valley” e per questo spesso poco attraenti agli occhi della massa: allo stato attuale, la penetrazione nel mercato dei dispositivi indossabili taglia fuori il 90% della popolazione mondiale, limitandosi per lo più al settore del fitness.
Inoltre, benché gli indossabili comincino a grattare la superficie del fashion, un fattore rilevante è l’attuale scarso interesse da parte del pubblico femminile per gli attuali dispositivi in commercio. Secondo la Ildeniz, infatti, a differenza degli uomini, le donne vogliono che gli wearable siano utili nel dare informazioni e mettere in contatto le persone fra loro, ma soprattutto vogliono i dispositivi indossabili che siano belli da vedere.
Lo scopo di Intel, prosegue la Ildeniz, è dunque esplorare nuove strade e ideare soluzioni che incontrino il gusto delle persone. Una partnership con CFTA (Council of Fashion Designers of America) testimonia la volontà di Intel in tal senso. Un primo esempio di cosa sia possibile realizzare in futuro è lo Smart Dress, un abito stampato in 3D con LED incorporati e collegato a una fascetta per la testa, che monitora il cervello di chi la indossa per tradurne lo stato umorale in luci emesse dal vestito stesso: toni tenui per situazioni piacevoli e forti in presenza di persone sgradite (in caso di massimo interesse, il sensore attiva anche una videocamera istallata all’altezza del petto che riprende le conversazioni più stimolanti).
Un altro esempio arriva da nuovi auricolari intelligenti sviluppati in collaborazione con SMS Audio e presto disponibili in vendita. Si tratta di cuffie dotate di sensori biometrici incorporati che monitorano il ritmo cardiaco e in grado di funzionare senza batterie, grazie alla capacità di convertire le onde sonore in energia.
Infine, ma non per ordine di importanza, c’è il progetto MICA, un bracciale intelligente stand-alone (non ha bisogno di uno smartphone per funzionare) che unisce fashion e funzioni smart. La Ildeniz, mostrandolo al polso, ha voluto sottolineare che il MICA non ha lo scopo di fare numeri (d’altronde costa circa 1.000 dollari, quindi non è per tutti) bensì intende mostrare cosa sia possibile realizzare in futuro in questo settore. Ha poi esortato:
“È tempo di guardare a questo settore da un’altra prospettiva: la IoT deve diventare parte della vita di tutti i giorni, deve essere negli oggetti che indossiamo ogni giorno, ma anche essere ne soggiorno, nell’automobile e in ufficio, fino a divenire una parte organica della nostra vita.”
Galileo ed Edison
È stata poi la volta di Galileo ed Edison, con la presenza di Jay Melican, Maker Community Manager, Jim Chase, Edison and Galileo Product Manager, e Edward Ross, Director of Innovation.
Intel Galileo è la prima di una famiglia di schede di sviluppo certificate per Arduino e basate su architettura Intel, progettate appositamente per maker, studenti, educatori e appassionati di elettronica fai-da-te allo scopo di realizzare una scheda accessibile a chiunque e con la quale realizzare progetti interattivi a qualsiasi età.
Dopo un anno dalla sua prima distribuzione ora è arrivato Galileo gen. 2, col tentativo di migliorare il prodotto seguendo il feedback degli utenti, incrementando le performance della CPU e implementando connettori standard (un connettore seriale USB TTL a 6 pin e una porta host USB di dimensioni standard). La scheda Intel Galileo di seconda generazione include il SoC Intel Quark X1000, una CPU single-core, single-thread a 32 bit compatibile con l’architettura ISA (Instruction Set Architecture) del processore Pentium, operante a velocità di fino a 400 MHz. Esegue un sistema operativo Linux open source (Yocto 1.4, release Poky Linux) e può essere programmata con l’IDE Arduino su sistemi operativi host Mac OS, Microsoft Windows e Linux.
Intel Edison è un ambiente di elaborazione multifunzionale, con supporto wireless, già pronta per l’installazione nei prodotti. Progettata per inventori, innovatori, imprenditori e progettisti di prodotti consumer, la scheda utilizza un SoC Intel a 22 nm con CPU Intel Atom dual-core dual-threaded a 500 MHz e un microcontroller Intel Quark a 32 bit e 100 MHz. Supporta 40 GPIO e include 1 GB di LPDDR3, 4 GB di EMMC, Wi-Fi dual band e BTLE su un modulo leggermente più grande di un francobollo. Inoltre include un framework per connettività dispositivo-dispositivo e dispositivo-cloud per rendere possibili comunicazioni tra vari dispositivi, e un servizio di analisi di serie temporali basato su cloud e multitenant. Il prodotto sarà disponibile in 65 Paesi entro la fine dell’anno al prezzo di 50 dollari (ci saranno anche il kit Intel Edison per Arduino a 85 dollari e il kit Intel Edison Breakout Board a 60 dollari.
La sfida posta da Edison è stato la miniaturizzazione di molti dei suoi componenti in un pacchetto completo e al contempo facile da usare come Arduino e anche facilmente installabile su schede proprietarie. Un lavoro, questo, che è costato milioni di dollari di ricerca e oggi a disposizione di tutti i maker e gli imprenditori.
Il vantaggio derivante dall’utilizzo di Edison e Galileo è che il primo è l’emanazione del secondo, quindi condividono la stessa architettura di base e lo stesso linguaggio. Inoltre le nuove schede ampliano il supporto verso altri sviluppatori aggiungendo ad Arduino anche altri ambienti di sviluppo come C/C++, Python, RTOS e Node.js. Per questi c’è poi la nostra community in grado di rispondere a ogni tipo di domanda e dubbio per aiutare gli sviluppatori nell’utilizzo di queste board. Lo scopo è proporre un’unica scheda per ambienti molteplici.
I nuovi maker
Raluca Oltean, EMEA Corporate Affair Group, Yorick Schetgen, IOT and Wearable solutions, e Jay Melican, Maker Community Manager, hanno infine descritto la visione di Intel sul mondo dei Maker: un modo per entusiasmare persone di ogni età nei confronti della tecnologia, della scienza, dell’ingegneria e della matematica.
Dal K12 Program, per invogliare i nuovi maker, i bambini, a sperimentare con la tecnologia e le scienze, ai programmi per le Università (in Italia partecipano il Politecnico di Milano e il Politecnico di Napoli), con la donazione di 15.000 schede (lo scopo è di arrivare a 50.000 schede Galileo in tutto il mondo), a tutta una serie di iniziative internazionali su vasta scala sono fra le attività che ha visto coinvolta Intel nell’arco di un anno e che sono destinate a proseguire ed espandersi nei prossimi mesi per promulgare la filosofia del “fare”.