A Maker Faire Rome 2018 si affronta anche il tema dello Spazio. Presente Don Eyles, l’ingegnere che scrisse il codice di atterraggio dell’Apollo che ha parlato di come è stato sviluppato il programma che ha portato l’uomo sulla Luna. Don Eyles ha raccontato delle difficoltà nel creare un’interfaccia uomo macchina e nel decidere che compiti assegnare alla macchina e all’uomo. Eyles ha mostrato anche il sistema di guida inerziale pensato per mantenere correttamente la rotta indipendentemente da come la navicella veniva pilotata. Un sistema che fu testato sulla Terra a bordo di un aereo che ha volato tra Los Angeles e Boston con un errore di appena 10 miglia. Un sistema completamente gestito da un computer.
Don Eyles ha mostrato anche alcune foto ed immagini storiche dei simulatori ed ha raccontato di tutte le difficoltà incontrate lungo il progetto con alcuni inediti aneddoti. Don Eyles, infine, ha lasciato il palco con un auspicio molto importante e cioè che l’esplorazione possa diventare il principio organizzatore dell’innovazione. Sul palco di Maker Faire Rome 2018 è poi salito Mark Hempsell di The British Interplanetary Society, un istituto nato nel 1933. Una realtà che dimostra come i maker possono fare molto per lo spazio. Mark Hempsell ha raccontato, in particolare, di come sta evolvendo la progettazione dei satelliti.
Lo spazio costa perché bisogna affrontare alcune sfide tecniche. Sono necessarie, infatti, ricerche e tanto lavoro. Ma lo spazio non è un luogo difficile e complesso come molti pensano, è solo un luogo diverso all’interno del quale adattarsi. Del resto, Mark Hempsell ha evidenziato come l’uomo si muova nello spazio da pochissimo tempo.
Per quanto riguarda i satelliti, il loro costo medio iniziale era di almeno 10 milioni di dollari. Dal 1999, grazie al lavoro dell’Università di Stanford, il loro costo è calato sensibilmente grazie all’introduzione di mini satelliti del valore di 100 mila dollari.
The British Interplanetary Society sta oggi lavorando a satelliti alla portata di tutti, sia di scuole che di appassionati (Cubesat Project). Satelliti di ridotte dimensioni di cui esistono due varianti, una basata su Arduino ed una su Rasberry Pi Zero.