A Maker Faire Rome 2018 si parla di robotica, anche applicata alla medicina. Bruno Siciliano, curatore dell’Area Robotica e Direttore di ICAROS e di PRISMA Lab presso l’Università di Napoli Federico II, ha evidenziato come il settore della robotica sia molto vivace e come i maker stiano dando un importante impulso al settore. In particolare, tra i settori in cui la robotica si sta mostrando più attiva, quello medico. La chirurgia robotica, infatti, può migliorare la cura delle persone consentendo recuperi più rapidi delle persone dalle operazioni. Un settore su cui si sta investendo molto e su cui c’è ancora da lavorare molto anche sul fronte etico visto che in futuro i robot affiancheranno i medici nelle sale operatorie.
Ad approfondire il tema della chirurgia robotica Alberto Arezzo, Professore associato dell’Università di Torino presso il Dipartimento di Scienze chirurgiche e Past-President del board “International Society for Medical Innovation and Technology”. Alberto Arezzo ha spiegato come la robotica possa portare a moltissimi vantaggi ed ad eliminare alcune delle limitazioni delle attuali tecnologie. Oggi, più che robot queste macchine sono più dei manipolatori che hanno permesso di ridare ai medici una “sensibilità” maggiore durante le operazioni. Sensibilità che si era persa con l’avvento della microchirurgia.
I robot, però, sono ancora troppo rigidi e proprio per questo bisogna prendere ispirazione dalla natura per realizzare strutture più flessibili che possano entrare nel corpo umano in maniera più confortevole e con meno invasività.
Per dimostra i vantaggi della robotica nella medicina anche Domenico Prattichizzo, Professore di Robotica e Haptics – Università di Siena che ha presentato il progetto “The Robotic Sixth Finger”. Trattasi di un “sesto dito robotico” che permette a chi presenta disabilità ad una mano di poter tornare ad afferrare oggetti ed a compiere azioni non più possibili.