Anche gli sharer scendono in piazza, l’associazione Scambio Etico ha organizzato per sabato 13 dicembre una manifestazione di protesta contro la criminalizzazione del file sharing, al fine di favorire un ampio dibattito sulle norme che regolamentano il diritto d’autore.
L’associazione, tra le più attive in Italia nella sperimentazione di nuove forme di diffusione della conoscenza, dopo aver preso atto di una nuova ondata di riacutizzazione delle iniziative contro il file sharing, ha ritenuto doveroso organizzare un fronte pacifico di protesta al fine di poter avere un confronto con la classe politica su tematiche complesse come la tutela delle opere protette da copyright.
Con lo slogan “Di chi è la cultura?” Scambio Etico chiede la regolamentazione e la legalizzazione della condivisione delle opere attraverso il meccanismo delle licenze collettive, già sperimentate nei Paesi nordici, una sorta di negoziato tra i rappresentanti dei titolari dei diritti d’autore e i rappresentanti degli utenti online.
Il principio fondamentale è quello di favorire la libera circolazione di musica, testi, fotografie senza per questo privare l’autore dei dovuti riconoscimenti, sia economici sia di paternità dell’opera, un modo insomma per accontentare tutti e contribuire alla diffusione della conoscenza.
Secondo l’associazione di sharer, alla base dei provvedimenti nei confronti del P2P che hanno portato alla chiusura di Colombo BT nonché all’oscuramento di Pirate Bay, vi sarebbe un fondamento errato: considerare il download un furto e per tanto l’utente un criminale.
La manifestazione principale è indetta a Milano, altre manifestazioni in contemporanea sono previste a Roma, Cagliari e Perugia; è importante partecipare in massa per tentare di far capire alla classe politica italiana che gli utenti del P2P non sono criminali e non sono disposti ad accettare provvedimenti eccessivamente restrittivi e illiberali, il file sharing è un modo di diffusione della conoscenza, va regolamentato ma non certo proibito o criminalizzato.
In Italia, purtroppo, nonostante la proposta di legge 187, il governo sembra voler andare nella direzione opposta, al Convegno anti-pirateria di Venezia, infatti, si è discussa la possibile introduzione di un provvedimento di estromissione dalla rete per coloro che venissero sorpresi a condividere opere coperte da copyright e, nonostante i tanti dibattiti sul tema, probabilmente ciò avverrà in tempi brevi.