Apple potrebbe aver finalmente trovato la giusta strada per migliorare le mappe di iOS e OS X, da più di un biennio coinvolte dalle più aspre critiche. Tra autostrade dirette nel nulla, città sommerse dagli oceani e addirittura il rischio di esporre gli utenti australiani alle torture del deserto, la cartografia targata mela morsicata non è nata sotto una buona stella. Qualcosa è però cambiato: senza annunci pubblici di alcun tipo, Apple ha reso le sue mappe più affidabili. Lo svelano utenti e sviluppatori di terze parti.
Quasi del tutto assenti all’ultima WWDC di San Francisco, tanto da essere snobbate nelle presentazioni di iOS 8 e OS X Yosemite, le mappe di Apple sono state di recente oggetto di un vero e proprio scandalo pianificazione. Il mancato rinnovamento per la WWDC, infatti, è stato interpretato dagli esperti di settore come la “totale disfatta” per Cupertino, a cui si sono aggiunti dei rumor su un possibile caos creativo fra i developer interni e la dirigenza dell’azienda. Stando però alle piccole – ma significative – innovazioni introdotte, quei report appaiono oggi forse esagerati.
Così come dichiarato da alcuni utenti sul forum di supporto Apple, confermati poi da diversi developer sui social network, da qualche giorno l’applicazione Mappe di iOS e OS X risulta più affidabile, nonché completa. In particolare, vi sarebbero stati degli sforzi importanti per aggiornare i punti d’interesse (POI): non solo quelli già presenti sono stati inseriti nelle giuste locazioni con le altrettanto corrette definizioni, ma migliaia di nuove informazioni sono state aggiunte a livello internazionale. Non ultimo, pare che gli utilizzatori abbiano riconosciuto la risoluzione di vecchi errori segnalati da loro stessi all’azienda, segno di come in quel di Cupertino il team di sviluppo sia particolarmente attento al feedback proveniente dell’esterno.
Vi sarebbe, poi, una singolare coincidenza temporale: da un paio di mesi a questa parte, i miglioramenti della cartografia di Apple verrebbero resi disponibili sempre di venerdì, forse per via di qualche calendario interno da rispettare non ovviamente noto al grande pubblico. Un’attenzione, per quanto minoritaria rispetto alle grandi problematiche della tecnologia voluta in sostituzione di Google Maps, che potrebbe derivare dall’acquisizione recente di alcune società specializzate, come BroadMap, Hopstop, Locationary ed Embark.