È scomparso l’uomo che ha ispirato la scelta del nome di Super Mario. Stiamo parlando di Mario Seagale, imprenditore edile americano di 84 anni che ha cominciato a lavorare negli anni ’50.
Ma perché uno dei personaggi più iconici dell’universo videoludico deve il suo nome ad un palazzinaro americano? Fondamentalmente è una questione di soldi.
Era il 1981, Donkey Kong, primo videogioco con Mario protagonista era ancora in fase di sviluppo e Nintendo aveva preso in affitto un magazzino di proprietà di Mario Seagale con l’intenzione di farne la propria base operativa. In quegli anni quello che oggi è un colosso dell’entertainment non se la passava proprio benissimo dal punto di vista economico, a tal punto da non potersi permettere il canone di affitto. Seagale permise però a Nintendo di procrastinare il versamento della quota in attesa di periodi migliori, che effettivamente non tardarono ad arrivare.
Un gesto che i dirigenti di Nintendo non dimenticarono e così quello che era inizialmente Jumpman diventò Mario, proprio in onore di quell’imprenditore che chiuse un occhio in uno dei momenti più critici per l’azienda, che di li a poco sarebbe diventata un gigante. Curiosa anche la scelta del nome del personaggio femminile che l’idraulico baffuto deve salvare nel gioco Donkey Kong: inizialmente Lady, la donzella in pericolo divenne Pauline, nome della moglie di un dipendente.
Merito dunque dell’imprenditore Mario Seagale se milioni di appassionati in tutto il mondo hanno potuto giocare (e continuano a farlo ancora oggi) con Super Mario. Una buona azione, senza pretendere nulla in cambio: lo stesso Seagale in passato dichiarò di non aver mai chiesto a Nintendo nemmeno un dollaro per i diritti del personaggio che porta il suo nome.