I parlamentari europei vorrebbero che l’incontro con Mark Zuckerberg non avvenga a porte chiuse ma possa essere seguito in diretta streaming da tutti, un po’ come fatto con le udienze al Congresso americano. L’udienza si terrà martedì 22 maggio e sarà l’ennesimo incontro che il CEO e fondatore di Facebook terrà per spiegare per l’ennesima volta i fatti di Cambridge Analytica e fugare i dubbi su come il social network gestisce la privacy degli utenti. Inoltre, con buona probabilità, Mark Zuckerberg dovrà approfondire anche le tematiche della GDPR e su come sarà applicata all’interno della piattaforma.
Tuttavia, Mark Zuckerberg ha accettato un incontro a porte chiuse e senza alcuna diretta streaming. Una scelta, però, che sarebbe risultata sgradita ad un buon numero di parlamentari europei. Critiche sono giunte addirittura da parte della Commissione Europea. Come riferisce il Financial Times, alcuni deputati europei avrebbero fatto pressione su Antonio Tajani, presidente del parlamento, affinché l’evento sia trasmesso anche in diretta. Guy Verhofstadt, leader del gruppo di parlamentari dell’Alleanza dei Democratici e dei Liberali per l’Europa, ha detto che avrebbe boicottato l’incontro se fosse avvenuto in forma privata. Il parlamentare, su Twitter, ha anche affermato che la maggioranza dei gruppi del parlamento ha fatto pressioni affinché l’evento fosse trasmesso online.
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Sven Giegold, dei Verdi Europei, ha pubblicato una petizione online per chiedere che l’incontro non si tenga in segreto. Petizione che ha già superato le 25 mila firme. I parlamentari europei, dunque, si sono messi in moto affinché l’incontro si possa tenere nel segno della trasparenza. Ovviamente, il cambiamento dovrà essere accettato da Facebook.
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Al momento, il social network non avrebbe ancora preso una decisione. L’incontro a porte aperte che vorrebbero i parlamentari europei risulterebbe rischioso per Mark Zuckerberg in quanto i politici europei sono più prepararti sul caso dei loro colleghi americani. Tuttavia, un rifiuto potrebbe complicare i rapporti con l’Europarlamento. Sicuramente una decisione sarà presa nelle prossime ore.