Mark Zuckerberg è già oggi tra le persone più ricche del pianeta grazie all’immensa fortuna costruita attorno a Facebook. Tuttavia la sua scalata è soltanto agli inizi. Perché nessuno, alla sua età, era mai stato così ricco.
La fortuna di Zuckerberg è stimata per il 2011 in poco più di 13 miliardi di dollari. Il 2012 è però l’occasione del grande salto: con la quotazione in borsa di Facebook (del quale detiene quasi un terzo della proprietà), infatti, Zuckerberg balzerebbe ad un patrimonio pari a circa 28 miliardi di dollari. Se oggi è dunque 52esimo nella classifica dei personaggi più ricchi del mondo, non appena il martelletto di Wall Street sancirà l’inizio delle contrattazioni il suo pallottoliere lo porterà al nono posto nella classifica assoluta.
Nessuno come Zuckerberg, però, aveva messo da parte una fortuna di questo tipo alla tenera età di appena 27 anni. Zuckerberg è infatti unico nel suo genere, con solo Larry Page e Sergey Brin (fondatori di Google) a figurare tra i più ricchi al mondo nonostante l’età inferiore agli “anta”.
The Economist ha descritto a suo tempo Mark Zuckerberg come il “Million dollar baby“: una asset, quello dell’età, su cui Wall Street dovrà porre il proprio giudizio nel momento in cui le azioni “FB” saranno quotate e la finanza dovrà esprimere il proprio giudizio sul fenomeno Facebook. Il social network è infatti unico nel suo genere e privo di termini di paragone utili ad estrapolare indicazioni sommarie su quelli che potrebbero essere i destini dell’azienda dopo l’impatto con la borsa. Unico così come il fondatore, quell’impacciato ragazzotto che tra una denuncia e l’altra è riuscito a conservare la propria azienda e che ora si appresta a portarla mano nella mano nelle stanze dell’alta finanza.
L’analisi ha descritto inoltre Zuckerberg pesando il suo denaro sull’età: già oggi Zuckerberg è colui il quale ha accumulato maggior ricchezza per ogni singolo anno della sua vita: Carlos Slim e Bill Gates seguono in questa speciale disamina, con dalla loro un’attività di lunga durata, un portafoglio differenziato e consolidato, nonché una sfida già vinta che non necessita di rilanci ulteriori. Mark Zuckerberg ha la strada spianata, ma per Facebook la quotazione è un passo fondamentale che il gruppo non può permettersi di sbagliare.
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