Facebook dice che non manderà Mark Zuckerberg a parlare di privacy in Inghilterra per comparire davanti a una commissione parlamentare che lo ha minacciato di costringerlo a testimoniare la prossima volta che entrerà nel Paese se non volesse venire volontariamente. In una lettera, la responsabile della politica di Facebook, Rebecca Stimson, ha evidenziato che Zuckerberg non ha intenzione di incontrare il comitato inglese o di recarsi a breve in Inghilterra.
Lettera che è stata inviata tre giorni dopo la data di scadenza che le autorità inglesi avevano imposto a Facebook per rispondere alla richiesta di comparizione per parlare dei problemi della piattaforma. Mark Zuckerberg è già apparso davanti al Congresso degli Stati Uniti e ha intenzione di incontrare i legislatori europei ma non vuole comparire davanti al comitato inglese per la cultura, i media e lo sport. Tuttavia, Facebook ha già mandato Mike Schroepfer a rispondere alle domande inglesi ma le autorità non si sono dette soddisfatte dell’incontro. Proprio per questo, lo scorso primo maggio le autorità inglesi hanno scritto una lettera al CEO di Facebook invitandolo a presentarsi personalmente, sottolienando che se non lo farà sarà costretto comunque a presentarsi quando metterà piede la prossima volta in Inghilterra.
Le autorità inglesi si sono dette deluse dal contenuto della lettera ma accetterebbero di parlare con Mark Zuckerberg anche attraverso una semplice videochiamata. Sembra comunque difficile che Zuckerberg accetti anche questa possibilità. I legislatori inglesi, dunque, sembrano piuttosto seccati dal comportamento del social network. Tuttavia, dal suo punto di vista Facebook afferma che la loro richiesta è irragionevole, soprattutto dopo i colloqui tenuti da Mike Schroepfer e la mole di dati consegnata alle autorità.
La lettera di Stimson include anche circa 17 pagine di risposte a domande a cui Schroepfer non ha dato risposte durante la sua testimonianza il mese scorso.
Facebook, inoltre, potrebbe voler evitare di mandare a testimoniare Mark Zuckerberg in Inghilterra anche per una serie di motivi. Innanzitutto per evitare di prolungare gli echi dello scandalo di Cambridge Analytica ed in secondo luogo perché le autorità inglesi si sono dimostrate più tecnologicamente competenti di quelle americane.