Scienziati della NASA e del SETI Institute hanno sviluppato un nuovo guanto intelligente per gli astronauti che consente di controllare senza fili i droni attraverso i gesti di una sola mano. Potrebbe essere utilizzato per future esplorazioni di luoghi come la Luna e Marte.
La NASA ha recentemente svelato le nuove tute spaziali che gli astronauti indosseranno per la futura missione Artemis sulla Luna. Una delle sfide più grandi è stata quella di permettere movimenti precisi delle dita in una tuta pressurizzata. La soluzione scelta è stata quella dare avere una pressione regolabile, in modo che chi indossa la tuta può abbassarla se ha bisogno di usare macchinari esterni che necessitano l’uso di pulsanti.
Il guanto smart ha un approccio diverso, perché permette di interagire coi droni attraverso i gesti della mano, invece di pulsanti. Il design si basa sul lavoro della start-up norvegese Ntention, che ha creato un guanto per il controllo dei droni sulla Terra. È stato quindi adattato dalla NASA e dal SETI Institute per soddisfare le esigenze degli astronauti. Il Dr. Pascal Lee del SETI Institute ha così commentato:
Quando ho visto per la prima volta il guanto intelligente di Ntention in azione, ho subito pensato alla Terza Legge di Arthur C. Clarke, che dice che ‘Qualsiasi tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia’.Una tuta spaziale pressurizzata è relativamente rigida e i movimenti di mani e dita incontrano una resistenza importante. Con questo guanto la sensibilità dei movimenti della mano è regolabile e può essere impostata su un valore elevato, il che significa che la tecnologia potrebbe essere adattabile a una tuta spaziale pressurizzata rigida.
Questi guanti hanno al loro interno dei sensori in grado di rilevare anche piccoli movimenti delle mani, con un micro-controllore per leggere gli output del sensore. Le informazioni possono quindi essere trasferite in modalità wireless per controllare un sistema come un drone. I guanti sono stati testati su droni commerciali, anche se i modelli che saranno usati sulla Luna o su Marte saranno diversi a causa delle diverse atmosfere e livelli di gravità.